Raccontare ‘come si forma e sedimenta la mentalita’ camorristica attraverso due adolescenti, il cui pensiero e’ ancora in formazione. Dal luogo che li imprigiona i protagonisti ci si confrontano’. E’ uno degli spunti, spiega Leonardo di Costanzo, alla base della sua opera prima, L’intervallo, presentata alla Mostra di Venezia in Orizzonti e in uscita domani distribuito da Cinecitta’ Luce. La storia ruota intorno alla giornata estiva che due teenager, Salvatore (Alessio Gallo), timido e riflessivo, venditore ambulante di granite con il sogno di diventare cuoco e Veronica (Francesca Riso), apparentemente sicura di se’ e indipendente, devono trascorrere insieme in un enorme edificio al centro di Napoli. Un ex collegio, dove il ragazzo e’ stato incaricato di portare e sorvegliare Veronica, in attesa dell’arrivo di un boss della camorra, che deve ‘punire’ la ragazza. ‘La prima versione della sceneggiatura e’ nata piu’ o meno nel periodo di Gomorra, ma ci eravamo fermati perche’ temevamo che la storia dei due ragazzini nello stesso ambiente non reggesse un film – dice Di Costanzo, gia’ pluripremiato documentarista -. Abbiamo mescolato aspetti realistici e non, come l’esplorazione del mondo immaginario dei due ragazzi, per evitare che il tema della camorra li schiacciasse. Anche se proprio prima delle riprese e’ accaduto un fatto di cronaca simile alla trama. Un ragazzo era stato picchiato perche’ si era fidanzato con una ragazza di un clan’. E’ molto difficile ‘girare a Napoli, gia’ molto raccontata – sottolinea – ma gli stereotipi non vanno evitati, perche’ rischi ti colpiscano a tradimento. Bisogna trovare altre chiavi di lettura’.
I due bravissimi protagonisti esordienti sono stati scelti dopo un casting con oltre 200 ragazzi, da cui ne sono stati selezionati dieci: ‘Dovevamo salvaguardare la spontaneita’, mantenere la massima verita’, tant’e’ che la sceneggiatura – spiega Di Costanzo – era scritta in italiano. I ragazzi l’hanno sempre di piu’ fatta loro, rendendola in dialetto’. Fondamentale anche la scelta del luogo abbandonato dove girare, ‘che ha condizionato, con i suoi spazi, la scrittura’. Salvatore ‘e’ molto diverso da me, e’ timido e riflessivo, io sono piu’ estroverso – spiega Alessio Gallo, 18 anni -. Mi sono divertito molto a recitare, ma non mi aspetto nulla, vedremo, ora torno al mio solito lavoro di fruttivendolo’. E aggiunge: ‘La camorra a Napoli ovviamente c’e’, ma non e’ addosso a ogni persona. Dipende sempre dalla strada che vuoi prendere’. Anche Francesca Riso, 17 anni, sottolinea le differenza da Veronica, ‘che e’ molto piu’ forte e orgogliosa di me, io sono timidissima. Io in una storia cosi’ mi sarei arresa subito. Sono strafelice di aver fatto il film ma ora si torna alla vita di tutti i giorni, scuola, doposcuola e casa’.
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