In questa Ue, che di fatto è solo un guazzabuglio agli ordini dell’economia tedesca, dopo il vile attentato terroristico di Parigi è un susseguirsi di intercettazioni di cellule terroristiche. A questo punto sorge una domanda: ci siamo o ci facciamo? La domanda è avvalorata anche dal fatto che molte cellule sembra fossero già note agli organi inquirenti e che addirittura i francesi fossero stati avvertiti dagli americani e dagli algerini dell’imminente attacco terroristico. Orbene, viene da chiedersi come i vari governi ed i servizi di sicurezza avessero classificato queste cellule di mascalzoni terroristi: delle confraternite votate alle opere misericordiose oppure gruppi di persone pericolose e, pertanto, da rinchiudere nelle patrie galere o da espellere?
In questo ultimo caso qualcuno potrebbe obiettare che c’è spesso da superare l’obiezione garantista e/o buonista dei magistrati di turno e, purtroppo, casi eclatanti ci sono stati. Comunque sia, i paesi che si ritengono civilizzati si sono dimostrati impreparati, impotenti ed inetti davanti a gentaglia in gran parte già nota, come molti iman che in Italia predicano beatamente la violenza.
In questa sconcezza non poteva mancare il valido contributo della restituzione della libertà a gente che era doveroso tenere nelle patrie galere. Ora, però, sembra, ripeto sembra, che ci sia intenzione, salvo l’intervento di solerti magistrati, di espellere, per "motivi di sicurezza nazionale", alcuni iman che delle prediche a favore della violenza hanno fatto un impegno quotidiano; da notare che questi "signori" sono noti da tempo al Viminale, ma sempre ed inopportunamente tollerati. Se è un segno di civiltà impedire, con il "sequestro" dei beni, che un genitore paghi il riscatto per un figlio rapito, mentre lo stato da parte sua paga montagne di denaro per riscattare persone che contro il buon senso vanno in paesi considerati a rischio, denaro che poi servirà per finanziare il terrorismo, significa una sola cosa: i nostri governanti non sono coerenti e farebbero bene ad andare a zappare i campi, bravi ed onesti contadini permettendo.
Poichè ottimi risultati si sono ottenuti "bloccando" i beni dei sequestrati, perchè non si estende tale pratica anche nei confronti di coloro che vengono sequestrati da mascalzoni terroristi poichè contro ogni logica e consigli vanno allo sbando in paesi rischiosi? Che sia la solita miopia ottusa italiana? In poche parole il nostro stato si riduce, per becero buonismo, a sovvenzionare i terroristi e nel contempo trascura, per pura ottusità ed opportunismo, tantissime esigenze primarie ed indilazionabili (pensioni da fame, persone che non riescono a curarsi, imprenditori che si suicidano poichè tartassati dal fisco etc,etc). Avessimo almeno un ministro degli Esteri che non cerchi di tergiversare sul riscatto pagato e non abbia paura di essere sincero. Che figura!
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