"Cancellata nell’arco di mezza giornata la Scuola di lingua e cultura italiana". E’ quanto si legge in un articolo della edizione umbra del Messaggero sul via libera del nuovo assetto dell’Università per Stranieri di Perugia: "Appena due anni fa l’Ateneo era stato ridisegnato con due gambe: da una parte i corsi di laurea con un unico dipartimento – il nuovo nome delle vecchie facoltà – come prevede la riforma Gelmini, accanto una scuola di lingua italiana per i corsi agli stranieri e agli insegnanti di italiano. Ora il colpo secco: la scuola di lingua sparirà e i corsi per stranieri finiranno dritti all’interno del dipartimento guidato dal professor Roberto Fedi".
L’articolo raccoglie la protesta di Lidia Costamagna, direttrice dell’Alta scuola eletta appena due anni fa: "La motivazione dei costi eccessivi della struttura è falsa, i corsi ora costeranno lo stesso. In commissione statuto a suo tempo il rettore era d’accordo con me con l’idea di dare una ‘specificità’ ai corsi di lingua ed ora arriva questa decisione".
Il quotidiano ricorda che "la decisione arriva dopo una serie di polemiche intorno ai bilanci della Stranieri. I conti di Palazzo Gallenga recitano: oltre mezzo milione di euro di perdite nella gestione dei corsi di lingua, perdite – va detto – ridotte della metà nell’arco di un paio d’anni. E poi c’è l’allarme rosso dal fronte iscrizioni. Per il 2015 sarebbero in arrivo 625 ragazzi cinesi pronti a frequentare i corsi di lingua, il doppio rispetto ai 300 del 2014. Pochi anche gli studenti iscritti ai corsi di laurea: appena 1200".
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