Conti sotto controllo nel breve periodo, debito in discesa, pensioni sostenibili, avanzo mai cosi’ alto dal 2000: tutti risultati ottenuti dall’Italia grazie al percorso di risanamento avviato nei mesi scorsi, che dovra’ proseguire anche con il prossimo governo se si vuole assicurare la sostenibilita’ di bilancio anche nel medio e lungo termine.
Cosi’ la Commissione Ue, nel suo rapporto 2012 sulla sostenibilita’ dei conti, promuove gli sforzi del governo italiano, e lancia un avvertimento a chi verra’ dopo: serve continuita’ con le politiche di bilancio avviate, perche’ stanno funzionando. Allarme invece per la Spagna, sempre piu’ a rischio nel 2013. E intanto slitta al 2013 l’accordo per l’applicazione delle norme di Basilea3 sul sistema bancario che non potranno piu’ entrare in vigore, come auspicato, dal primo gennaio del prossimo anno.
‘L’Italia non affronta rischi di stress di bilancio nel breve termine, ci sono rischi medi per il medio periodo, mentre diventano scarsi in una lunga prospettiva, condizionati alla piena applicazione dell’ambizioso consolidamento in corso’, scrive Bruxelles nel rapporto. E ricorda come ‘sulla base delle politiche attuali il debito italiano scendera’ nel medio termine e oltre’, ma ‘serve forte determinazione per evitare scostamenti dagli obiettivi’. Un richiamo che fa lo stesso commissario agli affari economici Olli Rehn in conferenza stampa: ‘E’ essenziale che l’Italia si mantenga fedele al programma di risanamento, ed e’ essenziale che vi sia continuita’ nelle politiche di bilancio’.
Del resto, che il programma funziona, si vede anche dalle previsioni sull’avanzo primario: ‘Grazie agli sforzi di consolidamento in Italia il surplus per il 2013 e’ atteso al 5,1% del pil (in Ue e’ all’1,2%), percentuale piu’ alta dal 2000, quando era al 4,5%, e anche sopra la media dell’1,8% registrata nel periodo 1998-2012′, sottolinea il rapporto. Ma considerato che il target del 5,1% rappresenta una grande sfida data la congiuntura economica, la ‘determinazione’ del governo non deve conoscere cedimenti. Se infatti si deviasse dall’ obiettivo e ‘se si tornasse a un avanzo piu’ basso, come quello del periodo 1998-2012, ci sarebbero rischi elevati’ per i conti.
La situazione italiana, sebbene per ora in sicurezza, resta comunque fragile: secondo il rapporto, se le banche di ogni Stato europeo si trovassero al centro di uno shock finanziario elevato (la Commissione Ue immagina uno scenario fittizio con perdite dello 0,1% del pil), le finanze pubbliche italiane sarebbero le piu’ colpite d’Europa. Ovvero, l’Italia ha la piu’ elevata probabilita’ d’Europa (14,61%) di essere travolta da uno shock delle sue banche. Lo scenario sara’ molto diverso e molto piu’ sicuro, per Bruxelles, quando saranno in vigore le norme di Basilea 3 e il fondo di risoluzione che consentira’ ‘default ordinati’ degli istituti.
Se l’Italia e’ sulla buona strada, e’ la Spagna che preoccupa la Ue, perche’ nel 2013 ‘rischia stress sui suoi conti pubblici, e resta critica la situazione del debito e della competitivita”. E su Madrid il piano di risanamento non fara’ miracoli, ma ‘prendera’ molto tempo prima di ridurre i rischi per i conti’. Infine, ‘rischi elevati’ anche per Cipro. Quanto alle norme bancarie, cosi’ dopo gli Usa anche l’Europa ha di fatto dato uno stop all’entrata in vigore di Basilea3 che fissa nuove e piu’ restrittive disposizioni in materia di patrimonializzazione. Spettera’ ora alla presidenza irlandese dell’Ue, che ricevera’ il testimone da Cipro con l’anno nuovo, fissare la nuova riunione negoziale a gennaio, indicativamente a inizio mese. L’entrata in vigore delle nuove norme, assicurano tuttavia fonti comunitarie, avverra’ ‘il prima possibile’.
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