Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto Italea della Farnesina, nel corso della seconda giornata di “Turismo delle Radici: un viaggio tra memoria e futuro”, evento organizzato tra il 22 e 23 maggio a Belluno dall’associazione “Radici Venete”, ha dichiarato: “I musei dell’emigrazione sono un’opportunità formidabile di conoscenza per i viaggiatori delle radici e allo stesso tempo un’occasione straordinaria per fare rete tra persone e territori”.
De Vita è intervenuto a un appuntamento al Museo Interattivo delle Migrazioni di Belluno (MiM), realtà nata una decina di anni fa su impulso dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
“La rete dei Musei dell’emigrazione Italiana, lanciata ufficialmente lo scorso dicembre a Genova, è un’opportunità importante creata da Italea”, ha sottolineato.
“I musei sono realtà che sosteniamo con convinzione perché riteniamo che il patrimonio di conoscenza che essi contengono debba essere condiviso e messo a disposizione dei viaggiatori della radici e a disposizione, al contempo, di tutti, perché l’opinione pubblica italiana conosca più a fondo la storia dell’emigrazione italiana e si renda conto di quale risorsa straordinaria siano gli 80 milioni di discendenti italiani all’estero, persone che a tutte le latitudini sono state capaci di realizzare cose importanti e raggiungere i vertici delle società in cui si sono inseriti”.
“Dal Veneto alla Campania, dalla Sicilia alla Liguria, dal Molise alle Marche – ha detto ancora De Vita – i Musei dell’Emigrazione sono una finestra preziosa per raccontare storie, sfide ed esperienze che sono un’occasione non solo per fare memoria, ma anche per far tesoro di queste esperienze e progettare il futuro”.
Tra gli interventi della mattinata svoltasi al Museo interattivo delle Migrazioni di Belluno c’è stato anche quello di Walter Brunello, che ha posto l’accento su come le occasioni per sviluppare il turismo delle radici possano contribuire alla creazione di nuove figure professionali: “Pensiamo al genealogista, che fino a qualche tempo era ‘semplicemente’ uno storico e che oggi può trasformarsi in una guida per il turista delle radici, costruendo per esso un percorso personalizzato tra archivi parrocchiali e archivi dei comuni” ha affermato il presidente di Radici Veneto Aps.
“In questo ambito, il sistema dell’associazionismo può svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppare relazioni e creare flussi turistici, e di conseguenza economici, che possono valorizzare percorsi meno consueti rispetto alle grandi direttrici del turismo”.
“Il Museo interattivo delle Migrazioni di Belluno è nato nel 2013 e attualmente, lo dico con un pizzico di orgoglio, rappresenta l’unica realtà in ambito regionale veneto” ha messo in evidenza Marco Crepaz, direttore dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
“All’interno del nostro museo parliamo di emigrazione di ieri e di oggi ma anche di immigrazione e siamo volentieri entrati nella rete dei Musei dell’Emigrazione. Mi piace definirlo un museo non convenzionale: un museo non fatto di oggetti bensì di voci, storie ed esperienze, con documenti e immagini che abbiamo digitalizzato e che sono fruibili con i più moderni strumenti tecnologici. L’obiettivo è di ampliare la nostra struttura con una nuova sala e di dare al nostro MiM un respiro non solo provinciale ma anche regionale”.