Presto potrebbero salire ad un trentina gli indagati nell’inchiesta della Procura di Ferrara sui quattro operai morti nei crolli dei capannoni di tre aziende, a Sant’Agostino e Bondeno, durante il terremoto del 20 maggio. Intanto l’altra inchiesta sulle morti nei crolli, quella della Procura di Modena, che indaga su 13 decessi nel sisma del 29 maggio, si e’ vista complicare il lavoro dalla scossa di ieri sera di magnitudo 5.1, che ha interrotto alcuni canali telematici.
A BREVE NUOVI INDAGATI A FERRARA – Attualmente le persone iscritte per l’ipotesi di omicidio colposo sono 17 nei tre fascicoli aperti dal procuratore reggente Nicola Proto e dal Pm Ciro Alberto Savino. Fino ad oggi ci sono otto indagati per il crollo all’Ursa di Stellata (un operaio morto), 5 per le Ceramiche di Sant’Agostino (dove sono morti due operai) e 4 per la Tecopress di Dosso (un operaio morto). A breve potrebbero diventare una decina per ognuno dei tre fascicoli aperti. Le possibili nuove iscrizioni, come le precedenti, sarebbero atti di garanzia. ‘Si tratta di chiamare tutte le persone potenzialmente coinvolte, perche’ tutti abbiano la possibilita’ di esercitare i propri diritti’, ha spiegato un inquirente. Si tratta anche di concludere l’individuazione delle figure tecniche che hanno seguito progettazione e costruzione dei capannoni. Questo perche’ occorrera’ diversificare il ruolo dei collaudatori: tra quelli delle fondazioni e dei capannoni e dunque anche le distinte ditte di costruzione che hanno realizzato fondazioni e capannoni stessi.
SCOSSA 5.1 RALLENTA IL LAVORO DEI PM DI MODENA – Le continue scosse di terremoto, e in particolare quella di magnitudo 5.1 di ieri sera, complicano il lavoro gia’ difficile della Procura di Modena impegnata nell’inchiesta sui morti del 29 maggio, che si profila, come quella di Ferrara, con un numero alto di indagati. Venerdi’ scorso i Pm modenesi avevano fatto richieste, per via telematica, a vari uffici, di documenti necessari alle indagini. Ma alcune delle richieste sono tornate al mittente perche’ il sisma di ieri sera ha fatto saltare la rete telematica, in particolare nella zona di Mirandola. Cosi’ oggi le richieste sono state ripetute recapitandole a mano. I tempi cosi’ si allungano. ‘D’altra parte lavoriamo sotto i terremoti – ha spiegato il Procuratore Vito Zincani – e il normale sviluppo delle attivita’ ha subito interruzioni imprevedibili. Speravamo di avere questa mattina i primi dati e invece dobbiamo ripartire da capo’. L’inchiesta modenese si occupa di 13 dei 17 decessi del 29 maggio, quelli in cui, in ipotesi, ci possono essere responsabilita’ di terzi. Sabato Zincani aveva spiegato che aveva dato termine di ultimare le autopsie entra questa settimana. Il rischio ora e’ che i tempi slittino in avanti.
CI SARA’ UN INCONTRO TRA LE DUE PROCURE – Dovra’ essere stabilita una data per un incontro tra i magistrati delle due Procure. Un incontro necessario per il coordinamento degli accertamenti, che sara’ gestito dal Procuratore generale di Bologna Emilio Ledonne. In particolare dovrebbe esserci un’unica ‘superperizia’ per le due Procure – la piu’ qualificata possibile per accertare la verita’ sui cedimenti – che dovrebbe permettere di accelerare i tempi ed evitare di far eseguire due perizie distinte.
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