La Commissione Nazionale Grandi Rischi ha sospeso le dimissioni ed ora e’ di nuovo operativa. ‘Ci sentiamo pienamente impegnati’, ha detto oggi all’ANSA il presidente della Commissione, Luciano Maiani. La decisione di sospendere le dimissioni arriva in seguito alla lettera inviata dalla Segreteria generale della Presidenza del Consiglio al capo della Protezione civile, Franco Gabrielli. La lettera, ha spiegato Maiani, contiene ‘un’apertura cauta alla possibilita’ di studiare nuove regole a tutela della Commissione Grandi Rischi in relazione all’emissione di pareri scientifici su questioni molto controverse’. Una lettera considerata dalla Commissione ‘un segnale molto importante e incoraggiante’. Alla luce della nuova situazione, quindi, ‘le dimissioni sono state sospese’ e ‘ci riteniamo pienamente impegnati’. Naturalmente, ha proseguito, ‘le dimissioni sono un fatto personale’ ed e’ quindi possibile che alcuni membri della Commissione possano confermare la decisione iniziale.
Al termine della riunione la Commissione ha chiesto inoltre un incontro con il presidente del Consiglio, Mario Monti, o il sottosegreterario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricala’. ‘Vorremmo esprimere – ha proseguito Maiani – la nostra perplessita’ sulla situazione attuale’ e ‘avere da questa interlocuzione idee piu’ chiare, in modo da poter prendere una determinazione’. Lo stesso Maiani, gli altri vertici e molti membri della Commissione Grande Rischi avevano rassegnato le dimissioni il 23 ottobre scorso, in seguito alla sentenza con la quale il tribunale dell’Aquila aveva condannato sette membri della precedente Commissione Grandi Rischi. Tuttavia il 26 ottobre, subito dopo il terremoto nel Pollino, la stessa Commissione si era resa disponibile a rispondere alla protezione civile in caso di convocazione. ‘Non ci siamo dimessi per un motivo generico – ha osservato Maiani – ma perche’ la sentenza dell’Aquila ha messo a nudo una situazione di fragilita’ della Commissione’. Una fragilita’ dovuta alla mancanza di regole che garantiscano l’indipendenza della Commissione Grandi Rischi cosi’ come delle altre Commissioni di consulenti scientifici dello Stato. Attualmente, ha rilevato, queste commissioni sono prive di difesa legale, compreso il sostegno dell’Avvocatura dello Stato, e di coperture assicurative, nonostante i loro membri sia assumano importanti responsabilita’ e siano potenzialmente esposti a denunce oppure ad attacchi sui media senza la minima salvaguardia.
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