Nel contesto di una fiscalità della casa in Italia caratterizzata negli ultimi tempi quasi sempre e solo soprattutto da scelte di carattere elettorale ed unicamente come strumento per far cassa, elementi questi che poco hanno a che fare con dei criteri oggettivi, trova tuttora attuazione una illogica e sperequativa attuazione di principi che sostanzialmente, unitamente a tanti altri che caratterizzano altri ambiti della vita nazionale, contribuiscono a creare una situazione di marcata ingiustizia sociale, i cui effetti rendono il "sistema Italia", anche sotto questo punto di vista, alquanto schizofrenico e poco affidabile.
Il tanto decantato governo riformista attualmente alla guida del Paese non sfugge a questa logica; logica distante anni luce dal concetto di capacità contributiva e di redistribuzione ai fini di un’equità di trattamento dei contribuenti. L’imposizione fiscale attuale rappresenta una giungla fiscale, determinando una mancanza di equità che pesa drammaticamente sulle fasce più deboli della società.
Ci troviamo di fronte ad un sistema per tanti versi primitivo ed irrazionale. Anche la prevista suddivisione degli immobili tra due categorie, prima e seconda casa, non sottraendosi a questa logica, offre il fianco ad eclatanti sperequazioni di sorta, non civilmente sostenibili. Distinzione questa opportunisticamente strumentale dovuta ad una concezione per dire quasi romantica del patrimonio (prima casa, frutto di anni di sacrifici non tassabile; seconda casa, gravida di tasse).
Si avverte quindi la necessità di una riforma complessiva ed effettiva che venga incontro al bisogno di un’equità sostanziale di trattamento di tutti i proprietari di immobili in Italia basata su principi effettivamente omogenei ed attendibili. Si spera pertanto che l’aggiornamento catastale previsto, se utilizzato adeguatamente, contribuisca a crearne i presupposti.
Cosa dire invece dell’attuale trattamento fiscale degli immobili degli italiani all’estero in Italia, che di questo contesto sono parte integrante e soccombente? Verrà il giorno in cui qualcuno sarà capace di eliminare questa ingiustizia storica nei loro confronti? Sarebbe ora!
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