Sindacati sulle barricate contro tagli indiscriminati. A partire dal pubblico impiego e dalla sanita’. E alla vigilia del tavolo a Palazzo Chigi, con le parti sociali, sulla spending review, dove il governo scoprira’ loro le carte, Cgil Cisl Uil e Ugl minacciano di tornare in piazza, non escludendo neppure uno sciopero generale: ‘Se servira’, lo faremo’, dice il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni. Mentre anche dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, arriva l’altola’ sui tagli al sociale (‘inaccettabili’). Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, auspica che il risultato si traduca in meno tasse sulle imprese e piú sviluppo. ‘Se si faranno tagli tanto per farli, si faranno solo piu’ guai. A quel punto – torna ad avvertire il leader della Cisl – faremo iniziative in tutta Italia’, con mobilitazioni in ogni citta’: ‘Faremo quello che serve, se occorrera’ uno sciopero generale lo faremo, ma ci sono mille modi per protestare’.
Bonanni insiste sulla necessita’ di un vero riordino amministrativo (a cominciare dall’accetta sulle province) e istituzionale. Questa volta, dice il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, il governo ‘deve trovare le risorse solo tra coloro che non hanno pagato nulla di questa crisi, in primo luogo il sistema politico’. Quindi, avvisa, ‘se il governo cerchera’ di risparmiare i veri poteri forti che ci sono in questo Paese e se la prendera’ con gli impiegati pubblici, non potra’ che avere la nostra piu’ determinata opposizione. Lo sciopero? Certo, perche’ no’, risponde parlando da Napoli dove Cgil, Cisl e Uil e Ugl oggi pomeriggio sono intanto scesi in piazza per denunciare la drammatica crisi industriale ed occupazionale che sta colpendo la regione, simbolo della situazione nel Paese, con lo slogan ‘Lavoro, equita’, legalita’. Uno sciopero a cui eventualmente ‘ci costringera” l’esecutivo, sostiene sempre Angeletti, e che sara’ ‘politico: non solo per protestare, ma per dire in maniera netta ‘basta’, ovvero che bisogna cambiare la politica economica di questo governo’. Gli statali hanno gia’ dato, compiendo ‘sacrifici con il blocco per tre anni dei contratti’, sostiene il leader della Cgil, Susanna Camusso, che piuttosto dice ‘via a consulenti e manager’.
Chiede una boccata di ossigeno per le imprese, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: ‘Hanno un fardello sulle spalle’, quello del carico fiscale, ‘che fino ad ora hanno portato e hanno pagato in termini di incapacita’ di crescere e di produttivita”. Per questo, in vista del tavolo di domani mattina e del provvedimento sulla spending review, Squinzi dice di augurarsi che attraverso la revisione della spesa ‘si possano veramente accumulare quei fondi che permettano da un lato di ridurre la pressione fiscale e dall’altro di poter riprendere a fare investimenti nella direzione della crescita e dello sviluppo’.
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