Il Pd continua a perdere consensi, almeno nei sondaggi. Secondo quello realizzato dall’Istituto demoscopico Ixè in esclusiva per Agorà (Rai3), il partito guidato da Matteo Renzi passa dal 41,5% della scorsa settimana al 40,4%, in flessione di oltre un punto percentuale. Lieve ripresa di Forza Italia (+0.3), in leggero aumento anche il M5S che si attesta al 20,5% rispetto al precedente 20,1%.
Rimane saldo al primo posto Matteo Renzi per quanto riguarda la fiducia nei leader. Con il 50% delle preferenze, il presidente del consiglio rimane in testa alla classifica. A seguire il presidente Napolitano al 39%. Appaiati con il 20% il segretario della Lega Nord, Salvini e Beppe Grillo (M5S).
Rimane alta la fiducia per l’azione di Governo. L’esecutivo Renzi si attesta al 48%, in calo di un punto percentuale rispetto alla scorsa settimana. A fine giugno la fiducia nell’operato dell’esecutivo era del 53%.
Secondo la maggioranza di coloro che sono stati interpellati per il sondaggi, poteri forti e opposizione interna al Partito democratico sono i nemici di Renzi. I poteri forti (41%) e l’opposizione interna (40%) raccolgono oltre l’80 per cento delle indicazioni degli intervistati.
Il 76% degli intervistati dall’istituto diretto da Roberto Weber, si è detto d’accordo sull’ipotesi di tornare al voto in caso di mancata realizzazione delle riforme. Il mancato compimento delle riforme può sfociare in un ritorno alle urne.
Rispetto allo scorso anno si sente più povero il 68% degli intervistati dall’Istituto demoscopico Ixè. Una situazione economica equivalente allo scorso anno, invece, per il 31%. Inoltre il 62% degli intervistati si sente pessimista sul futuro dell’Italia.
Prevale la percezione dell’ennesimo annuncio nella richiesta dei mille giorni avanzata da Matteo Renzi per rimettere a posto l’Italia. Orientati sull’effetto annuncio il 61% degli intervistati.