Napoli affida ad un nuovo patto per la sicurezza le strategie di contrasto alla criminalita’, quella di Scampia dove i clan sono tornati a sparare, ma non solo. ‘Il patto per Napoli sicura’ siglato stamane in prefettura dai rappresentanti delle istituzioni locali col sigillo di due ministri del governo Monti, il titolare dell’Interno Annamaria Cancellieri e il Guardasigilli Paola Severino, coniuga interventi di prevenzione e di ordine pubblico con altri di riqualificazione urbana di natura amministrativa. Divisi i compiti che prevedono il coinvolgimento diretto degli enti locali: al Comune di Napoli tocchera’ realizzare progetti di riqualificazione delle aree degradate, mentre la Regione Campania si impegna a promuovere lo sviluppo della cultura della legalita’. Tutte le parti si impegnano a favorire la realizzazione di interventi di riqualificazione delle aree rese libere da insediamenti di popolazioni nomadi. Gioco clandestino, spaccio di stupefacenti, sicurezza dei turisti, insediamenti rom, sono alcune delle tematiche su cui verra’ potenziato il controllo. Un occhio particolare verra’ rivolto alle devianze giovanili, a partire da dispersione scolastica e bullismo. Verra’ potenziata la videosorveglianza (oggi ci sono oltre 400 apparecchi in citta’, di cui 86 tra Secondigliano e Scampia dove se ne prevede l’installazione di altri 20). Verra’ rafforzata anche l’attivita’ necessaria per arginare l’abusivismo commerciale e l’occupazione abusiva di immobili.
Prevista anche un’azione di monitoraggio dei beni confiscati alla criminalita’, la rimozione dei rifiuti, la vigilanza sul lavoro nero. Una cabina di regia, costituita presso la Prefettura di Napoli, si riunira’ ogni tre mesi. Il patto avra’ durata triennale e sara’ soggetto a verifiche annuali. Pesa l’incognita delle risorse disponibili. Gli impegni assunti col Patto, infatti, hanno carattere programmatico e la concreta attuazione dei connessi interventi e’ condizionata al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica fissati dal patto di stabilita’ interno. Come a dire – come ricorda il prefetto di Napoli Andrea De Martino che ‘senza soldi non si cantano messe’. ‘Non possiamo contare su grandi importi – fa chiarezza il prefetto a chi gli chiede se il patto non rischi di rimanere un libro dei sogni – ma tutto quello che si potra’ spendere per la sicurezza nel Sud verra’ investito’.
Soddisfatto il ministro dell’Interno Cancellieri: ‘Fare le cose insieme e’ il modo giusto di affrontare i problemi’.
Mentre il Guardasigilli Severino rivolge un appello ai napoletani perbene: ‘Ciascuno puo’ dare il suo contributo. A loro non chiediamo di diventare eroi ma semplicemente di stare vicino ai giovani’. Lo stesso ministro Severino, che dopo aver sottoscritto l’intesa si e’ recato in visita al carcere minorile di Nisida, non ha escluso la possibilita’ di una task force anti camorra per superare il problema delle tante richieste di arresto, alcune centinaia, che giacciono all’ufficio del Gip del tribunale di Napoli gravato da problemi di organico.
Un accordo concreto, ha definito il patto il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro mentre il presidente della Provincia Luigi Cesaro chiede che l’intesa ‘di fatto gia’ attuata dagli enti locali’ si concretizzi con l’appostamento di risorse. Chiede il mantenimento delle forze dell’ordine impiegate il sindaco di Napoli De Magistris per il quale ‘con questi patti si fanno sempre passi avanti’. Quanto sara’ efficace, e quali risultati sara’ in grado di produrre, sara’ chiaro solo tra un anno al momento della prima verifica.
Discussione su questo articolo