In una intervista al Secolo XIX l’ex capogruppo di Sel alla Camera Gennaro Migliore sostiene che come lui e Claudio Fava, Titti Di Salvo, Ileana Piazzoni, Michele Ragosta e Ferdinando Aiello, ci saranno altri parlamentari pronti a lasciare il partito di Vendola. "Ce ne saranno altri, ma non voglio fare nomi…".
"E’ stata messa in discussione la deontologia della mia conduzione del gruppo – afferma -. Vendola ha parlato di ‘sequestro della linea politica’, che secondo questa tesi sarebbe servito per cambiare gli orientamenti del partito. Questo rende obiettivamente incompatibile la mia presenza in Sel. Per me non è mai stato un problema stare in minoranza. Ma nel momento in cui un gruppo parlamentare vota a favore degli 80 euro – e mi chiedo come avrebbe potuto essere diversamente! – e questo viene giudicato come ‘appropriazione indebita della linea del partito’… E’ chiaro che d’ora in poi tutte le mie posizioni sarebbero state viste in questo modo".
E precisa: "Ho sempre detto che avrei preferito un’altra collocazione rispetto al governo, ma non ho usato il voto sul decreto per farlo. Infatti io non ho votato la fiducia sul decreto Irpef, perché questo era l’orientamento prevalente del partito. E’ la fiducia che da il giudizio sul governo. Ma perché gli altri (i vendoliani, ndr) hanno votato a favore del decreto? Quando una posizione come la mia è vissuta come incompatibile, bisogna tirare le conseguenze. Io spero che Sel faccia il suo percorso come è stato più volte annunciato, ma mai compiuto, nella direzione della ricostruzione del centrosinistra". Quindi precisa che "che io e Fava siamo fondatori di Sel, la nostra non è una scelta a cuor leggero… E’ una scelta fatta con responsabilità e con l’idea che bisogna progettare: bisogna costruire una linea di governo molto forte, le sfide sono il semestre europeo, il contrasto dell’austerity, un nuovo rapporto con il governo di Renzi. E, in prospettiva, bisogna puntare a costruire un campo ampio, unico, del centrosinistra, nel quale già mi sento. Del resto, la scelta di ‘Italia bene comune’ (la coalizione col Pd di Pier Luigi Bersani alle elezioni 2013, ndr) è stata la scelta fondativa di Sel".
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