Il giorno dopo le provocazioni ‘stop al riscaldamento nelle scuole’ e ‘meno lezioni in classe’, il neopresidente dell’Upi, l’Unione delle Province d’Italia, Antonio Saitta, tende la mano a presidi e dirigenti scolastici, indirizzando a loro una lettera aperta e al tempo stesso chiede al Governo che l’edilizia scolastica sia la priorita’.
Nella lettera aperta, che è stata inviata a tutto il mondo della scuola, dalle organizzazioni sindacali alle rappresentanze degli studenti, per chiarire le ragioni delle proteste sollevate ieri dall’Upi, Saitta chiede un incontro con i presidi e ai dirigenti delle scuole per aprire un tavolo di confronto sullo stato d’emergenza dell’edilizia scolastica e presentare al Governo proposte comuni.
‘Già a luglio – scrive tra l’altro Saitta – abbiamo consegnato al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, un dossier dettagliato nel quale si evidenzia come da almeno 10 anni a questa parte i Governi che si sono succeduti non abbiano assegnato nemmeno 1 euro di quanto stanziato per la riqualificazione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Noi, amministratori locali, siamo stati lasciati da soli, con risorse tagliate all’osso e con il blocco degli investimenti pubblici, a cercare di dare risposte alle vostre giuste richieste". Al Governo, il battagliero presidente dell’Upi evidenzia che il taglio lineare applicato dal ministro dell’Economia Grilli ai bilanci delle Province ‘ci impedirà addirittura di pagare le bollette. Siamo pronti a ridurre ogni altra spesa, pur di assicurare ai ragazzi scuole calde e sicure, ma non posso permettere che si continui a tenere sottovoce una questione cosí drammatica’. La battaglia inaugurata ieri da Saitta, proprio all’apertura del suo mandato alla guida dell’Upi, gli ha pero’ attirato non poche critiche e prese di distanza. C’e’ chi, come i presidenti della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e il presidente dell’Upi dell’Umbria, Vinicio Guasticchi, si affrettano ad assicurare che, negli enti di loro competenza, i caloriferi funzioneranno come sempre. Quella sulle scuole senza riscaldamento "‚ senza dubbio una provocazione che serve a far riflettere sul ruolo delle Province oggi, dopo il taglio da parte del Governo di 500 milioni di euro’, mette le mani avanti Guasticchi. E Zingaretti, pur facendo proprio l’allarme lanciato da Saitta, rassicura che nessun rischio per l’accensione dei riscaldamenti ci sara’ nelle scuole di Roma e provincia.
Il sottosegretario all’Istruzione, Elena Ugolini, attacca invece Saitta: "capisco tutto, ma penso che sia sbagliato strumentalizzare i bambini", e propone di spegnere il riscaldamento agli uffici delle Province ‘e di fare andare gli adulti al lavoro in cappotto".
Critiche a Saitta piovono anche da Cittadinanzattiva: ‘avremmo preferito che mettesse in atto forme di protesta civili e pensasse a tagli al funzionamento degli apparati amministrativi o a individuare le vere sacche di spreco di denaro pubblico che purtroppo interessano tanti Comuni e Province, piuttosto che colpire chi frequenta la scuola e le loro famiglie". ‘Ancora una volta in carenza di fondi si colpiscono le scuole", gli fa eco Davide Guarneri, presidente dell’ Age (Associazione italiana genitori). Anche il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, critica la posizione assunta ieri da Saitta: ‘ottimo esordio, non c’è che dire, se voleva essere una battuta è di pessimo gusto’. E Mauro Libe’ responsabile Enti locali dell’Udc parla di ‘reazione scomposta e scorretta’.
E c’e’ da giurare che la polemica di questi giorni sulle scuole senza soldi andra’ ad alimentare il lungo elenco di lamentele che insegnanti e allievi porteranno domani in piazza nelle manifestazioni per la difesa della scuola pubblica previste in tutta Italia.
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