Manifestare senza autorizzazione costera’ caro, anzi carissimo in Russia, tanto che nell’enclave di Kaliningrad gli oppositori hanno gia’ deciso di tenere la loro protesta di fine settimana nella vicina Polonia, dove possono entrare senza visti. Oggi il leader del Cremlino Vladimir Putin ha infatti promulgato la legge promossa dal suo partito per inasprire pesantemente le multe contro i raduni senza permesso, spacciandola per una normativa ‘non piu’ severa’ di quelle europee, italiana compresa. Preccupata e indignata l’opposizione, anche se in serata il Comune di Mosca ha concesso l’autorizzazione al corteo anti Putin del 12 giugno, quasi a voler addolcire la pillola. Tra le voci critiche piu’ autorevoli quella del premio Nobel per la pace Mikhail Gorbaciov: "un errore da correggere", ha osservato.
La legge entrerà in vigore domani, con la sua pubblicazione su Rossiskaia Gazeta, organo del governo. Il provvedimento aumenta le multe da 5000 mila rubli (125 euro) a 300 mila rubli (7500 euro) per i partecipanti, e da 50 mila rubli (1250 euro) a 600 mila rubli (15 mila euro) per gli organizzatori. Sino ad un milione di rubli (25 mila euro), infine, per le persone giuridiche, ossia i partiti. In alternativa potranno essere comminate sino a 200 ore di lavori socialmente utili. La legge impedisce inoltre di promuovere una manifestazione a quanti nel giro di un anno sono stati sottoposti almeno due volte a provvedimenti amministrativi per la violazione della stessa legge, nonch‚ a persone con precedenti per reati contro la sicurezza e l’ordine pubblico. Articoli che consentono di mettere facilmente fuori gioco tutti i principali leader dell’opposizione, dal blogger Alexiei Navalni al capo del Fronte di sinistra Serghiei Udaltsov. La definizione di manifestazione di massa inoltre è cosí vaga che secondo alcuni critici potrebbe finire nel mirino qualsiasi tipo di raduno, dalla passeggiata di gruppo alle varie Occupy.
Ma Putin ha difeso la sua decisione, sostenendo che ‘la nostra legge, confrontata con la legislazione di altri Paesi europei – la Germania, l’Italia, la Spagna, la Gran Bretagna, la Francia – non ha disposizioni piu’ dure di quelle delle leggi analoghe dei Paesi menzionati’. La nuova normativa e’ stata duramente criticata dall’opposizione, dai difensori dei diritti umani e dallo stesso consiglio presidenziale in materia, che la ritiene anti costituzionale e che aveva chiesto a Putin di mettere il veto.
"Una legge anticostituzionale in contrasto anche con la convenzione europea per i diritti umani", ha osservato l’ex vicepremier Boris Nemtsov, che intende rivolgersi alla Corte di Strasburgo. "D’ora in poi chiunque potrà essere punito con una multa pazzesca o con un lavoro da schiavo", gli ha fatto eco Serghiei Mitrokhin, leader del partito riformatore Iabloko. "I tentativi di fermare il brodo bollente del malcontento civico non faranno altro che ustionare", ha dichiarato il numero due del partito comunista Ivan Melnikhov. ‘Il presidente ha dimostrato che il regime autoritario russo si e’ trasformato lentamente in un potere totalitario’, ha rincarato Ghennadi Gudkov, del partito Russia Giusta.
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