Silvio Berlusconi assolto “perché il fatto non sussiste” nell’ambito del processo Ruby. In Forza Italia, al di la’ di qualche "rivincita" nei confronti degli ex compagni di viaggio, si pensa pero’ piu’ a fare ‘cassa’ in chiave politica dell’assoluzione di Berlusconi. A suonare la carica e’ Renato Brunetta, che chiede di "riscrivere la storia" con una "commissione parlamentare d’inchiesta sul colpo di Stato del 2011". E, in parallelo, di ottenere il "minimo risarcimento" – per aver creduto e inseguito una "panzana immensa e ciclopica" – della grazia quirinalizia per il suo leader. Richiesta che, pur indirettamente, viene sostenuta da tutti in Fi, a partire dal consigliere politico, Giovanni Toti che vede compensata solo "in parte la macchina del fango, montata in questi anni", ma anche da Mara Carfagna che si dice ancora "rammaricata per la lapidazione mediatica".
"Fredda", ma istituzionale, la reazione del Pd all’assoluzione che con Verini prima, e la vicesegretaria Serracchiani poi, si limita a sottolineare come i democratici abbiano rispettato la sentenza di primo grado e come adesso rispettino quella d’appello: "Il nostro rispetto per le sentenze della magistratura – scandisce la governatrice del Friuli Venezia Giulia – non e’ uno slogan". Dice la sua anche il presidente dell’autorita’ anticorruzione, Raffaele Cantone. ""Mi preoccupa chi rispetta le sentenze solo quando sono favorevoli. Andava rispettata quella di primo grado, cosi’ come questa". E aggiunge: "Il nostro sistema ha tre gradi giudizio ed e’ di grande garanzia. Poi le sentenze vanno lette: leggiamo le motivazioni della sentenza di oggi e poi capiamo se merita critiche o approvazione".
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