Terzo oro per l’Italia alle Olimpiadi del Brasile. E’ quello conquistato da Niccolò Campriani, che oggi entra a pieno titolo nel pantheon dello sport azzurro: con il successo a Rio 2016, che bissa quello di Londra 2012, il tiratore toscano infatti si iscrive alla lista più prestigiosa, quella degli atleti italiani capaci di vincere l’oro individuale in due Olimpiadi diverse.
Campriani si è imposto nella carabina 10 metri. Un tiro che vale il primo posto. Un oro che Niccolò dedica “a tante persone, in primis a mio padre che mi accompagnava in auto alle mie prime gare, e a tutti quelli che mi vogliono bene e che oggi ho reso felici. E poi alla federazione che mi ha sempre appoggiato anche quando vivevo negli Usa, e alle Fiamme Gialle". “E’ la prima volta che vinco con un’arma ad aria compressa da quando il regolamento e’ cambiato, quindi dall’inizio del 2013". Ma è anche, nel tiro a segno, la prima medaglia di una carabina tutta italiana.
Dunque buona partenza per l’Italia a Rio 2016. Il nostro medagliere contra tre ori a metà della terza giornata, come Usa, Cina e Australia. "E’ esattamente quello che volevamo, e ciò in cui speravamo", commenta Federica Pellegrini, dopo aver ottenuto l’accesso alle semifinali dei 200 stile. "Ora – ha aggiunto la portabandiera azzurra – spero davvero di contribuire anche io a questa lista di medaglie che mi pare già lunga".
Niccolò Campriani è un "ragazzo meraviglioso" e la sua gara "ci ha commosso". E’ al settimo cielo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, dopo la terza medaglia d’oro – l’ottava complessiva – conquistata finora dall’Italia ai Giochi Olimpici di Rio, arrivata grazie al tiratore di Firenze. "Tutti gli onori delle cronache vanno a questo ragazzo meraviglioso che ci ha letteralmente commosso", spiega Malagò in zona mista, conversando con i giornalisti.
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