“Come molti altri, interessati a diverso titolo a queste elezioni dei Comites, ho appreso con una certa sorpresa, e con un po’ di incredulità, la notizia della decisione del Ministero degli Esteri di rinviare la scadenza elettorale al prossimo Aprile 2015. Dopo tutte le sedute in Parlamento spese a discutere di queste elezioni (e tutte le obiezioni sollevate a vario titolo), sembravano ormai assodate le ragioni di tale decisione, come sembravano assodate le procedure e le tempistiche decise dal Governo. Evidentemente, anche a discapito degli sforzi già profusi da chi, nonostante le mille difficoltà, dal primo momento, ha visto queste elezioni come una straordinaria opportunità, non è mai detta l’ultima parola”. Così Alessio Tacconi, deputato eletto nella ripartizione estera Europa con il M5S e poi passato al gruppo Misto, commenta il rinvio delle elezioni dei Comites deciso dal governo.
RINVIO COMITES, LE REAZIONI DEGLI ELETTI ALL’ESTERO
“Ma ancor di più, mi sento di dover stigmatizzare – prosegue il parlamentare – le svariate reazioni alla notizia che si succedono in queste ore, che oscillano tra chi (dopo aver aspramente criticato prima i vari rinvii, poi l’indizione stessa di nuove elezioni) canta vittoria e chi, invece, critica la scelta. Agli uni e agli altri devo ricordare che, in tempi non sospetti, era opinione prevalente che le elezioni, più volte rimandate, avrebbero dovuto essere tenute al più presto, anzi entro l’anno.
Se, invece di rincorrere piccoli o grandi interessi particolari, avessimo tutti guardato ai veri interessi degli italiani all’estero, senza alcuna "ansia da prestazione" né intenzione di ottenere meriti per quello che rappresenta solamente un esercizio di democrazia, si sarebbe potuto mettere mano ad una riforma totale, ponderata e definitiva dei nostri organi di rappresentanza all’estero, come mi ero permesso di suggerire durante una seduta in Commissione Esteri già nello scorso mese di Maggio 2014.
Con il senno di poi, possiamo constatare che tale riforma si sarebbe potuta utilmente varare nell’arco temporale ora previsto per le nuove elezioni. Del resto le ragioni che hanno portato al rinvio erano ampiamente prevedibili considerate le nuove procedure di iscrizione, i tempi ristrettissimi per la presentazione delle liste e le caratteristiche continuamente in evoluzione delle comunità degli italiani all’estero. Proprio l’ampia prevedibilità dei motivi che hanno suggerito al Ministero questo rinvio, a mio parere, fa apparire la decisione tardiva e, probabilmente, scarsamente efficace, visto l’ulteriore rischio di non raggiungere, nemmeno entro Aprile, un adeguato numero di iscrizioni alle liste elettorali da parte dei connazionali all’estero.
Prendo atto, comunque, della scelta del Governo e ribadisco il mio impegno a far sì che il numero di italiani all’estero che parteciperanno a queste elezioni sia il più alto possibile. Auspico, d’altra parte, che questo rinvio permetta una seria e profonda riflessione sulle criticità viste fino a questo momento e porti a sanare alcune gravi problematiche esistenti. Mi riferisco, in particolar modo, a:
– la necessità di indire, ove necessario, elezioni suppletive, cioè di riaprire i termini per la presentazione delle liste almeno in quelle circoscrizioni in cui le elezioni sono state annullate per mancanza di liste concorrenti, come già proposto nella risoluzione a mia prima firma (e sottoscritta da molti colleghi eletti all’estero) presentata in Commissione Esteri la scorsa settimana;
– l’integrazione delle risorse già allocate, per permettere tali elezioni suppletive e per il prosieguo della campagna di informazione capillare sulle modalità di voto e sulla necessità di iscriversi negli appositi registri elettorali;
– l’esigenza che i Comites uscenti, in carica fino al 17 aprile 2014, abbiano regolarmente accesso ai contributi per il funzionamento previsti dalla vigente normativa;
– l’urgenza di realizzare al più presto una completa riforma degli organi di rappresentanza all’estero, che esprimerò tra qualche giorno direttamente al nuovo Ministro degli Esteri Gentiloni”.
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