Portato a casa il risultato sulla legge elettorale, Matteo Renzi continua per la sua strada, deciso a portare a termine le riforme di cui ha bisogno il Paese. Non ascolta l’opposizione, il premier, e da segretario Pd se ne infischia persino della minoranza interna al suo stesso partito. “Possono fare quello che credono, dirci quel che vogliono, ma non molliamo di un millimetro”, sottolinea. “In questi giorni abbiamo rischiato di andare a casa – non so neanche se definirlo un rischio – ma ora è arrivato il momento di vedere se si fa una cosa sul serio o no. Questo è un punto fondamentale per chi governa".
A Rovereto, partecipando a una manifestazione elettorale, il capo del governo spiega: “Il mondo globale non e’ una minaccia: il mondo ha tutto da guadagnare dalla globalizzazione. A condizione che l’Italia faccia l’Italia e non stia con le mani in mano a piangersi addosso. E’ facile trovare le scuse, piu’ bello trovare le soluzioni".
"Lo spazio della ripresa e’ tutto a nostra disposizione. Io sono fra quelli che sanno bene che la crisi non è finita, ma le condizioni dentro e fuori l’Italia ci sono tutte". Per il premier “la ripresa la si ottiene dandosi da fare e non facendo come quelli che amano fare il catalogo da Wikipedia della sfiga. Perche’ chi prova a mettersi in gioco corre". E comunque “l’Italia non la salva una sola persona. O ci mettiamo tutti insieme o non cambia”.
Affrontando il tema dell’Italicum: “Prima avevamo un dibattito pre-elettorale, poi le elezioni, poi un dibattito per capire chi aveva vinto. Avevano sempre vinto tutti, non c’era mai uno che dicesse di aver perso. La cosa straordinaria di quanto accaduto ieri non e’ solo rispetto al merito della legge elettorale, ma rispetto al fatto che le promesse si mantengono e solo così la politica torna credibile".
"Eravamo in mano a un sistema scritto dai giudici della corte costituzionale – ha detto Renzi – Una legge che i politici non erano riusciti a scrivere. Ieri la politica ha ripreso la sua dignita’. Fare riforme e’ un segnale che la politica ritrova la sua dignità, che la politica non serve solo a distribuire poltrone. Fare le riforme e’ un indice, un segnale che politica e’ una cosa seria". Insomma, a chi lo critica Renzi replica: "Questo e’ un paese che fa le riforme, dopo 20 anni e’ un fatto positivo”.
Discussione su questo articolo