La Champions League non ha mai perso il suo fascino, nemmeno col passare degli anni e l’evoluzione del calcio a livello globale. Il fatto che si siano giocate perlopiù gare secche nell’ultima fase a eliminazione diretta non ha sminuito il recente successo internazionale del Bayern Monaco. Non tutti, forse, sanno che comunque, agli albori, il torneo si svolgeva in maniera completamente diversa.
Il primo titolo europeo per club nacque nel 1955 a seguito di una polemica sollevata da alcuni giornali francesi, che iniziarono a scrivere articoli in risposta a quelli del Daily Mail, i quali promuovevano la supremazia continentale del Wolverhampton, capace di battere gli invincibili ungheresi dell’Honvéd. A quel punto l’Equipe propose alla FIFA e alla neonata UEFA di dare vita ad un torneo ufficiale tra le migliori squadre d’Europa.
Inizialmente, la Coppa dei Campioni prevedeva la partecipazione a invito di una sola società indicata dalle rispettive federazioni nazionali. Le squadre ammesse giocavano attraverso il sistema dell’eliminazione diretta. La partita inaugurale si giocò il 4 settembre del 1955 tra lo Sporting Lisbona e il Partizan di Belgrado e a vincere la prima edizione fu il Real Madrid, dominatore anche negli anni a venire. Erano altri anni, molte delle compagini che allora andavano per la maggiore oggi non sono protagoniste sul palcoscenico internazionale, eppure il Real aveva già dimostrato al mondo intero di potersi imporre su chiunque.
La formula conobbe alcuni stravolgimenti negli anni ‘80: al torneo erano ammesse le vincitrici dei campionati nazionali insieme alla vincitrice della Coppa dei Campioni dell’anno precedente. Le partite dagli ottavi alle semifinali erano disputate con gare di andata e ritorno, senza la regola dei goal in trasferta, mentre la finale si disputava in gara secca. All’inizio degli anni ’90, invece, 2 gruppi di qualificazione all’italiana di 4 squadre ciascuna presero il posto di quarti e semifinali. Dalla stagione 1992/1993 la competizione cambiò denominazione in UEFA Champions League. Dal 2003 è stata ripristinata una sola fase a gironi, che comprendeva anche 16 formazioni che dovevano passare attraverso 3 turni preliminari. L’attuale formula, introdotta a partire dal 2009, prevede invece l’accesso diretto alla fase a gironi di 22 squadre, mentre 10 squadre si qualificano passando attraverso 4 turni preliminari ad eliminazione diretta.
Dal 1993 ad oggi, è il Real Madrid la squadra che ha conquistato più titoli nella massima competizione europea. Le “merengues”, infatti, si sono aggiudicati tutte le finali disputate da allora, 3 delle quali addirittura consecutivamente, dal 2016 al 2018. Al secondo posto dell’albo d’oro relativo esclusivamente alla Champions troviamo un’altra spagnola: il Barcellona, vincitore nel 2006, nel 2009, nel 2011 e nel 2015. Seguono il Milan e il Bayern Monaco con 3 successi su 6 finali giocate, mentre Liverpool e Manchester United sono saliti sul tetto d’Europa 2 volte, pur avendo avuto 4 occasioni a testa. In particolare, i “Reds” hanno soffiato un titolo al Milan nel 2005, ribaltando clamorosamente il 3-0 del primo tempo e beffando il “Diavolo” ai rigori, per poi perdere 2-1 nel 2007.
Una gioia anche per la Juventus, datata 1996, nella prima di 3 finali consecutive: quella bianconera è la compagine che è arrivata più volte a sfiorare il trofeo dopo il Real Madrid, perdendo in 5 occasioni. Ajax, Borussia Dortmund e Chelsea hanno sollevato invece la Coppa “dalle grandi orecchie” una sola volta nelle ultime 2 finali. Infine, Inter, Porto e Marsiglia hanno capitalizzato l’unica chance ottenuta dal 1993 ad oggi, riuscendo a infilare il trofeo in bacheca: in larga parte, per merito di José Mourinho, che guidò i nerazzurri nel 2010 proprio perché aveva affascinato Moratti dopo il successo ottenuto con i portoghesi nel 2004. L’infografica sulle squadre che hanno vinto più Champions League rende bene l’idea di quali siano le squadre favorite per la prossima edizione. Tra le formazioni italiane, di sicuro Juventus e Inter sono quelle che hanno maggiori possibilità di arrivare fino in fondo.