Eugenio Marino, coordinatore del dipartimento Italiani nel Mondo del Partito Democratico, due giorni fa sui social network scriveva: “Nella Circoscrizione estero tra gli italiani nel mondo Cuperlo vince con 42.5% contro 39.1% di Renzi”.
Davide Zoggia, responsabile Organizzazione del Pd, sempre per quanto riguarda l’estero, durante una conferenza stampa presso la sede del partito a Roma in cui sono stati resi noti i risultati del voto tra gli iscritti per la corsa alla segreteria del Pd, ha comunicato: Cuperlo ha il 47,5%, Renzi il 32,5%, Pittella il 9,34%, Civati l’11,11%. E già il confronto con i dati forniti da Marino non regge.
Ma ad intervenire è anche Luciano Neri, rappresentante di Matteo Renzi nella Commissione Nazionale per il voto all’estero, che in una nota scrive: “Apprendo dalle agenzie i dati (47,5% Cuperlo – 32,5% Renzi) forniti dal responsabile organizzazione Zoggia sul voto all’estero. Non so chi abbia fornito o dove abbia recuperato questi dati Zoggia, ma non corrispondono alla realtà. I dati affluiti ieri alla Commissione Nazionale per il voto all’estero sono questi:
VOTANTI ALL’ESTERO – 1865
RENZI – voti 816 ( 43,8% )
CUPERLO – voti 907 ( 48,6% )
CIVATI – voti 207 ( 11,9% )
PITTELLA – voti 174 ( 9,3% )
Sul voto di alcuni Circoli in America Meridionale è stata chiesta una relazione di chiarimento alla Commissione di Ripartizione America Meridionale. I risultati della relazione saranno valutati nella sessione della Commissione Centrale per il voto all’estero convocata per mercoledì 20 novembre”.
Insomma, il Pd in qualche modo riesce a dividersi persino sui dati che riguardano il risultato delle primarie oltre confine. Nel caso i dati reali fosse quelli comunicati da Neri, Matteo Renzi nella sfida all’estero contro Gianni Cuperlo non sarebbe poi andato così male, anzi. Considerando che il dipartimento Italiani nel Mondo del Pd, guidato da Marino, ha lavorato a favore di Cuperlo sul territorio e sui media – social network compresi -, il risultato oltre confine del sindaco di Firenze è davvero molto buono.
Le percentuali indicate da Neri, tuttavia, appaiono essere errate: come osservato da Maurizio Chiocchetti (Pd), la somma delle stesse risulta essere 113,6 % (???). Qualcosa evidentemente non quadra.
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