Per la Procura di Bologna il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani va processato per falso ideologico nell’inchiesta sul finanziamento nel 2006 di un milione di euro a Terremerse, coop di Bagnacavallo (Ravenna), presieduta, all’epoca dei fatti, dal fratello Giovanni Errani: a formulare la richiesta di rinvio a giudizio il Procuratore di Bologna Roberto Alfonso e il Pm Antonella Scandellari. Il governatore e’ accusato, in concorso con due dirigenti, di aver occultato informazioni per favorire cosi’ il fratello. L’udienza preliminare ci sara’ a novembre, il 7, davanti al giudice Bruno Giangiacomo. Li’ si decidera’ se mandare a processo o meno il presidente Errani, che e’ al terzo mandato e che e’ anche presidente della Conferenza delle Regioni e Commissario straordinario per il terremoto che ha colpito l’Emilia a fine maggio. ‘Mi presentero’ davanti al giudice con piena fiducia – ha commentato -, perche’ cosi’ si chiarira’ che non ho commesso alcun reato. Sono certo di cio’ che ho fatto e faccio da presidente di Regione e non ho mai favorito o sfavorito qualcuno’. Molto piu’ netto il suo difensore, avv.Alessandro Gamberini: ‘La Procura della Repubblica di Bologna ha compiuto un grave errore. La richiesta di rinvio a giudizio di Vasco Errani in assenza di elementi che ne giustifichino il fondamento desta sorpresa e sconcerto’. Ovviamente di avviso contrario il Procuratore Alfonso: ‘Riteniamo che gli elementi acquisiti siano idonei a sostenere il giudizio. Sara’ il giudice, ora, a stabilire se lo siano o meno. Questa e’ la fisiologia del processo’.
Intanto, pero’, i consiglieri regionali della Lega Nord in Emilia-Romagna hanno chiesto le dimissioni, sostenendo che ‘in un momento cosi’ delicato, in cui Errani e’ chiamato anche a gestire l’emergenza terremoto, e’ inammissibile che possa rimanere dov’e”. Richiesta analoga viene fatta anche dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Favia, ma nel caso si arrivi effettivamente al rinvio a giudizio. Errani ha incassato la solidarieta’ di parlamentari, consiglieri regionali, esponenti e amministratori del Pd, il suo partito, e anche quella del deputato Pdl Giancarlo Mazzuca (‘Errani – ha detto – e’ un uomo perbene, un amministratore che sono certo sapra’ dimostrare di avere agito con correttezza e onesta”).
L’inchiesta era nata dopo un articolo dell’ottobre 2009 de ‘Il Giornale’, che aveva ipotizzato abusi e irregolarita’ nella concessione del finanziamento regionale da un milione di euro per la costruzione della struttura vinicola a Imola. Peraltro, dopo l’articolo Vasco Errani mando’ in Procura una relazione per dimostrare la regolarita’ delle pratica del finanziamento alla Coop del fratello. Alla fine, sulla base di quelle carte la Procura lo indago’, con due dirigenti della Regione, per falso.
E poi e’ arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. Per gli investigatori lo scopo era quello di occultare che l’intervento per il quale Terremerse aveva chiesto il contributo non era stato completato entro il termine.
In totale le richieste di rinvio a giudizio sono nove. Oltre che per il governatore e due funzionari, per il fratello del presidente Errani, Giovanni, fino a gennaio 2010 responsabile di Terremerse, a cui si contesta la truffa aggravata ai danni di ente pubblico e falso. Richieste di rinvio a giudizio pure per il progettista e il direttore dei lavori della cantina, in concorso con Giovanni Errani, per gli attuali responsabili della societa’ e per un collaboratore dell’ufficio aiuti alle imprese della regione.
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