Nonostante il 2012 possa essere considerato un anno piu’ ‘fortunato’ dal punto di vista dei danni dovuti a disastri naturali rispetto al record raggiunto nel 2011, nel corso dell’anno passato sono avvenuti un’ottantina di eventi catastrofici in piu’ rispetto al precedente, superando quota 900. E oltre il 90% di queste catastrofi naturali sono imputabili a condizioni meteo e cambiamenti climatici. A mettere in luce questi dati e’ il rapporto annuale del Worldwatch Institute, che oltre a sottolineare la grande concentrazione dei danni negli Usa, che da soli contano due terzi dei 170 miliardi di dollari di danni stimati mostra come siano sempre di piu’ le catastrofi legate al meteo, quelle destinate a salire per effetto dei cambiamenti climatici, ad essere le piu’ devastanti.
L’Ong statunitense ha censito 905 catastrofi naturali lo scorso anno, in salita rispetto alle 820 del 2011 quando pero’ si erano registrati danni per 380 milioni di dollari. E solo il 7% degli eventi dello scorso anno sono stati legati a fenomeni geofisici, come terremoti ed eruzioni vulcaniche. Il 26% dei disastri si e’ verificato in Nord America, il 15% in Europa, il 37% in Asia, il 6% in Oceania, il 5% in Sud America e l’11% in Africa.
‘Rispetto al 2011, che aveva fatto registrare un record di disastri, lo scorso anno puo’ essere definito ‘moderato’, ma non per gli Usa – spiegano gli esperti dell’Ong, che si sono basati sui dati della compagnia di assicurazioni Re Munich – le perdite negli Stati Uniti sono state le seconde in assoluto dopo il 2005, l’anno dell’uragano Katrina’.
Fra gli altri dati salienti il rapporto sottolinea che il 59% delle perdite economiche del 2012 e’ responsabilita’ delle tempeste, che in media negli ultimi anni contavano per il 39%, mentre i terremoti sono il 12%, meta’ della tendenza di lungo termine. A conferma che sono sempre di piu’ le manifestazioni del clima impazzito da tenere d’occhio c’e’ il conteggio dei morti, fissato a 9600. ‘Questa cifra e’ molto inferiore ai 106mila della media dell’ultimo decennio – scrivono gli autori – ma solo il 7% di questi e’ dovuto a fenomeni geologici, mentre la media di lungo periodo e’ del 40%’.
Appartengono agli Usa anche i ‘disastri record’ del 2012. Il rapporto segnala che circa un terzo delle perdite statunitensi, intorno ai 20 miliardi di dollari, viene dalla siccita’ straordinaria della scorsa estate, mentre in totale l’uragano Sandy e gli altri in giro per il mondo sono costati 100 miliardi di dollari.
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