Cari grillini, ci sono e ci sarebbero tante domande da porvi, ma mi rendo conto che siete troppo impegnati nelle vostre comparse televisive e sui vari social, quindi, limitandoci al breve tempo che presumibilmente potete dedicarmi, vi pongo un’unica domanda che credo raggruppi tutta una serie di argomentazioni. Qual è la posizione del Movimento 5 Stelle per quanto riguarda gli italiani all’estero?
Vi rivolgo questo interrogativo perché, a dirla tutta, noi che viviamo all’estero non abbiamo ben compreso la vostra posizione; o meglio, io non sono riuscito a trovare una sola riga o un solo atto parlamentare che parli degli italiani nel mondo: e questo è stato uno dei motivi della mia uscita dal movimento.
E’ lodevole e fa ben sperare che la politica italiana stia cambiando generazione, era ora; però, per quanto riguarda gli italiani oltre confine, la distanza rimane enorme e in certi casi è diventata di anni luce.
Qui non si tratta più di destra e sinistra, e come ben sapete quando si parla di problematiche degli italiani in genere non si dovrebbero per costituzione fare distinzioni di razza, di religione o di appartenenza politica, siamo tutti italiani con gli stessi diritti e doveri. Dunque, voi che rappresentate gli italiani tutti, dovreste sapere, visto che dite di avere nel vostro DNA l’onestà, che oltre confine ci sono oltre quattro milioni di italiani con diverse difficoltà e problematiche rispetto a quelli che vivono dentro il territorio nazionale. E voi continuate ad ignorarli, non so se per una vostra strategia politica oppure perché non li considerate italiani.
Non vorrei che foste ancora politicamente nel periodo della pubertà e quindi dello sviluppo: chi è adulto e maturo sa bene che gli italiani nel mondo hanno reso, e tuttora rendono, la nostra Patria quel grande Paese che è. Questo vostro silenzio fa pensare a una vostra ignoranza al riguardo, per questo vorrei capire qual è la vostra posizione e perché un italiano all’estero dovrebbe votarvi.
Quando sarà il momento delle elezioni anche voi, come tutti, vi presenterete al grande pubblico chiedendo l’obolo elettorale, e allora vi tocca rispondere anche alle domande più scomode, per fugare il dubbio che vi stiate comportando come i classici partiti romani, gli stessi che voi criticate.
L’italiano all’estero non ha bisogno di partiti o movimenti, ha bisogno di rappresentanti uniti che con forza e determinazione all’interno dei palazzi romani riescano a portare a casa fatti e non parole. Non troverei per nulla disdicevole che destra e sinistra alle prossime elezioni si presentassero sotto un solo simbolo con un programma condiviso. Se la riforma del Senato verrà confermata dal referendum, ridurrà la nostra voce a Roma; allora forse sarebbe utile che i movimenti e/o partiti all’estero si mettessero intorno a un tavolo e discutessero dell’eventualità di un unico soggetto politico con la finalità di stilare e proporre un programma serio.
Non sarebbe una cattiva idea, si può fare: in tutti i partiti ci sono uomini e donne di grande spessore e professionalità che potrebbero essere chiamati a costituire una grande coalizione per gli italiani nel mondo. Se è vero che tutti hanno gli stessi degni obiettivi, cioè gli interessi di chi rappresentano, allora perché non creare un unico gruppo di lavoro, magari scegliendo i candidati per esperienza e tematiche?
Il M5S farebbe bene a pensare di più agli italiani nel mondo, magari mettendo un po’ da parte le magagne della politica italiana che all’estero poca importa, perché abbiamo esigenze diverse. Al Pd, al MAIE e a quello che rimane della destra dico: pensate bene a quello che fate, perché prima o poi il popolo degli italiani nel mondo si stancherà delle chiacchiere e si allontanerà in massa dalla politica, rifiutandosi di ascoltare le vostre inutili e false promesse.
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