Matteo Renzi, sindaco di professione e ‘rottamatore’ dei ‘dinosauri’ del Pd per missione, torna alla carica. E lancia la sfida a Pier Luigi Bersani per la corsa a Palazzo Chigi, probabilmente annusando che, tra crisi economica e cantiere delle alleanze ancora aperto, tra i big del Pd si sta pensando di non passare dai gazebo per scegliere il candidato premier. ‘Non ho la testa su queste cose, mi pare che il paese abbia altri problemi’, lo stoppa il segretario Pd e con lui son d’accordo anche Nichi Vendola e Antonio Di Pietro, che alla corsa alle primarie in passato ci hanno pensato eccome.
Era dai tempi della Leopolda, la manifestazione da cui Renzi ambiva a dare a il via al ‘big bang’ della politica, che il sindaco di Firenze non prendeva di petto i vertici del suo partito. E in generale il tema delle primarie per la premiership, urgenza sollevata periodicamente dentro il Pd e dagli alleati del centrosinistra a seconda del grado di tensione interna, sembrava andata in soffitta, rinviata a data da definirsi.
Ieri addirittura Pier Luigi Bersani aveva rivendicato al Pd il diritto di proporre il candidato premier: affermazione suonata a tanti come una discesa in campo. Sicuramente al sindaco di Firenze. ‘Non vorrei che Bersani pensasse di fondare la propria legittimazione sulle primarie del 2009. Se si vota a marzo del 2013 si facciano le primarie a ottobre o a novembre, senza inventarsi alibi’.
Renzi precisa che per ora non si candida ma vuole una data certa per le primarie. ‘Cosi’ – ironizza – noi ci organizziamo di conseguenza, quel week end ci teniamo liberi, diciamo cosi’.
Ma questa volta il ‘rottamatore’ non trova molti alleati nella sua battaglia per ottenere le primarie. Nichi Vendola, che per mesi ha chiesto di dare un volto al leader della coalizione, glissa, e non da oggi. ‘Sono infastidito – reagisce su Facebook – quando le prime domande che mi vengono poste sono sempre sulle alleanze, sulla leadership. Penso che il tema piú scottante con cui la politica e il centrosinistra debbono fare i conti è la precarietà’. E Antonio Di Pietro si spinge fino a sostenere legittimo il diritto del Pd di rivendicare, in quanto primo partito, la premiership. E comunque, aggiunge il leader Idv, ‘una cosa sono le primarie di coalizione come metodo democratico per far decidere agli elettori, altro sono primarie all’interno di questo o di quel partito perche’ si tenta un regolamento dei conti’.
Discussione su questo articolo