Matteo Renzi, chiudendo la quarta edizione della Leopolda, ha parlato – fra l’altro – di lavoro: “Da qui al primo maggio presenteremo il nostro piano sul lavoro, partendo dalla formazione: i centri per l’impiego vanno radicalmente rivoluzionati. Sessanta-settanta norme sul lavoro traducibili in inglese, contro le duemila di oggi; io voglio difendere l’italianità della qualità, non delle aziende". "La seconda regione d’Italia, con sei milioni di abitanti, è quella della disoccupazione. Quando ci candidiamo in questa regione perdiamo sempre. Non ci votano perché non diamo speranza né entusiasmo. Non ci votano perché non diamo l’idea di cambiare".
"La Leopolda non prevede conclusioni, si guarda al futuro, non indebolisce la voglia di guardare al domani, e’ un luogo e uno spazio dove la politica ci accomuna. Stiamo vivendo un momento molto strano e particolare – ha aggiunto Renzi – la Leopolda e’ la nuova appendice del teatro dell’Opera, della piu’ grande piazza di Firenze, del parco delle cascine, c’e’ qualcosa di veramente stupefacente in questa iniziativa, persone che fanno migliaia di chilometri per salutarsi, rincontrarsi".
L’idea di Europa del sindaco di Firenze? “L’Europa o sta sul Mediterraneo, non solo geograficamente, o non serve. La nostra idea di Europa parte dal servizio civile volontario europeo, l’Europa mandi le navi a supporto delle nostre per pattugliare il Mediterraneo, non può fare solo appelli sulle nostre leggi, dia una risposta e si carichi di un’emergenza sociale". "Da qui al prossimo anno abbiamo due occasioni: le elezioni europee e il semestre europeo. Noi ci impegniamo qui a raccontare la nostra idea di Europa. Deve smettere di essere l’Europa delle burocrazie ed essere l’Europa dei popoli. Ma allora tu vuoi mettere in discussione i parametri? Sì, anche quello".
Matteo Renzi ha assicurato di non avere alcuna tentazione di tenersi il Porcellum. "So che i giornalisti si aspettano di capire se difendo il Porcellum o il Porcellinum", ha detto alla Leopolda. "Solo in Italia l’estensore l’ha chiamata ‘porcata’ e noi la nobilitiamo con il latinorum. La variante toscana è il cinghialum", ha scherzato. "La legge elettorale che funziona e’ quella dei sindaci, dove dai a uno il compito di rappresentarti e se sbaglia va a casa. Ma non ci sono inciuci. La legge elettorale che funziona e’ quella dei sindaci: e’ educativa, responsabilizza. Alla fine si deve sapere chi ha vinto, e chi ha vinto deve avere i numeri in Parlamento per poter governare e, infine, chi governa e’ per cinque anni responsabile: noi crediamo nell’alternanza, nel bipolarismo. Mai più larghe intese…".
"Noi parliamo di futuro, per questo qui non parliamo di Berlusconi, non possiamo definirci sulla base del nostro nemico, noi popolo della Leopolda siamo definiti dai nostri amici, non da chi vogliamo mandare a casa ma per quello che vogliamo fare". Il nome da dare al futuro? "E’ stupore. Io mi stupisco e voglio continuare a farlo pensando che c’e’ una novità profonda nella politica italiana. Anche per la concretezza di quello che sta avvenendo". Oggi, ricorda Renzi, "abbiamo il parlamento piu’ giovane di sempre. Si devono aprire le lobby della politica. Dobbiamo cambiare non la vita dei parlamentari, ma degli italiani".
"Perche’ non ci sono le bandiere del Pd sul palco? Il problema non e’ questo, ma e’ perche’ non ci sono croci sulla scheda, l’obiettivo non e’ mettere una bandierina, ma cambiare il Paese".
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