Pierluigi Bersani ha inaugurato il suo ‘point’ di Piacenza, a due passi dalla centralissima piazza Cavalli e a meno di dieci metri dal ‘point’ del rivale Matteo Renzi. All’interno del Pd è sempre più accesa la sfida delle primarie. Gli ultimi sondaggi evidenziano il sorpasso del rottamatore toscano sul segretario del Pd. Ma Bersani non interessano i sondaggi: “gia’ non li guardo moltissimo nelle elezioni normali, figurarsi nelle Primarie dove sono ancora piu’ difficili”. Bersani attorno a sé sente “un’aria molto buona, una larga comprensione alle cose che sto dicendo”. Sarà davvero così? Renzi conquista sempre più consensi e dà sempre più filo da torcere al suo principale rivale, che comunque è positivo: “Mi piace che siamo partiti con tanto entusiasmo, c’e’ una straordinaria mobilitazione. Penso che nessuno in Europa possa oggi mettersi in testa di organizzare una cosa cosi’, poi sono anche ‘moderatamente bersaniano’ in un clima di confronto che deve essere anche competizione, perche’ queste sono primarie vere”.
Guardando alla politica nazionale, “vedo troppa confusione. Temo che tocchi a noi organizzare un’isola di governabilita’ in un mare di rancore, disagio e insofferenza, come ci capita adesso in Sicilia".
FIAT, NON PUO’ SCARICARE ERRORI SUI LAVORATORI “Non e’ possibile comportarsi cosi’. Da un punto di vista morale e’ un cattivo segnale": così il segretario nazionale del Pd torna a parlare della vicenda Fiat in relazione alla decisione dell’amministratore delegato, Sergio Marchionne, di mettere in mobilita’ dei lavoratori in seguito alla riassunzioni imposte dal tribunale degli iscritti della Fiom a Pomigliano. "Io la metto nella categoria morale prima ancora che economica. Perbacco, ho capito, si e’ aperto un problema, si discute, si vede come fare, ma non e’ che uno che ha fatto un errore, o forse ha commesso una colpa, la scarica dopo due nanosecondi addosso a della gente che ha bisogno di lavorare per mangiare".
LEGGE ELETTORALE “La ‘Spagnola’ potrebbe anche essere tradotta in un ‘porcellinum’ e per questo noi non siamo d’accordo, la gente deve poterselo scegliere questa volta il parlamentare. Noi siamo piu’ per i collegi che per le preferenze, per i motivi che ho spiegato mille volte. Dico pero’ che nel solco della discussione che si e’ aperta al Senato e tenendo conto delle sollecitazioni che ci arrivano giustamente dal Presidente della Repubblica, si puo’ andare avanti sulla falsariga delle scelte che gia’ si stanno facendo, quindi un determinato relativo premio per la lista e la coalizione che arriva prima, un rapporto uomini-donne che sia civile, il fatto che non si facciano gruppi ‘inventati di notte’ eccetera. Sono cose che sono gia’ presenti nella discussione della bozza che si sta discutendo, dunque andiamo avanti su questa traccia, rimane pero’ un punto non risolto e cioe’ come far scegliere i cittadini, noi preferiamo i collegi mentre altri vogliono le preferenze, discutiamone in parlamento ma veniamone a capo, perche’ se adesso si torna indietro a fare dei listini bloccati ancorche’ piu’ corti rispetto al ‘porcellum’, io credo che non risolviamo la questione, questa e’ l’insidia che nasconde il discorso di Berlusconi: ripeto noi vogliamo che si vada avanti e non si torni sempre a zero come nel gioco dell’oca”.
Discussione su questo articolo