Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, interviene all’Assemblea Nazionale del partito, in corso alla nuova Fiera di Roma; assemblea che si è aperta con l’inno nazionale, dopo il quale Rosy Bindi, presidente Pd, ha ricordato i morti nella tragedia della Costa Concordia.
Quindi Bersani ha preso la parola, e prima di ogni altra cosa ha assicurato l’appoggio del suo partito al governo guidato da Mario Monti: "Noi ci siamo e ci saremo, fin quando non si vedrà la luce e non saremo fuori dal baratro, quindi fino alla fine della legislatura". Il sostegno del Pd a Monti sarà “leale e trasparente”, e ogni volta “diremo chiaro quello che va bene e quello che secondo noi invece si potrebbe migliorare”. Il 2012, avverte il leader del Pd, sarà un anno difficilissimo per l’Italia, anche dal punto di vista politico; per questo, “chiedo a tutto il gruppo dirigente impegno, unità e tenuta davanti alle difficoltà che verranno”.
“Nell’ultimo anno abbiamo avuto risultati: vinto le amministrative e mandato a casa Berlusconi, siamo diventati stabilmente il primo partito del Paese”, afferma Bersani, dimenticandosi però che a cacciare Berlusconi non è stato il Pd: l’ex premier ha dato le dimissioni senza nemmeno essere sfiduciato in Parlamento. In ogni caso, “nell’anno del dopo Berlusconi il nostro partito non andrà certo in vacanza”. Presto anzi partiranno diverse iniziative targate Pd per fare capire agli italiani “che c’e’ una grande forza riformista solida e stabile al servizio del Paese”.
Quella del Pd è una “proposta politica, in questa legislatura, tra forze progressiste e moderate e in questa fase ci rivolgiamo amichevolmente a tutte le forze del centrosinistra per dire che questo passaggio di responsabilità verso il Paese coinvolge noi ma interpella tutti”. L’invito è all’IdV di Di Pietro e al Sel di Vendola. Certo, “riconosciamo le posizioni di ciascuno, piu’ o meno critiche, e non pretendiamo certo che nel centrosinistra ci sia una voce sola e cioè la nostra. Ma siamo certi che nessuno potra’ pensare di prendere alle spalle il Pd in un passaggio delicatissimo per il Paese, perché tutto poi torni semplicemente come prima”.
Bersani si rivolge dal palco dell’assemblea anche al Popolo della Libertà: occhio, avverte, perché voi del PdL “avete una grande responsabilità”, non cedete alla tentazione di far cadere il governo Monti. Con la Lega, “ci avete portato, dopo otto anni di governo, al punto in cui ci siamo trovati. Avete fatto tutto voi, avendo governo e una maggioranza di proporzioni inedite”. Quindi, avanti con il sostegno a questo governo “di impegno nazionale”.
Il leader del Pd ne ha anche per il Carroccio: "Tutta l’autonomia della Lega in trent’anni – accusa – si e’ via via ridotta a un po’ di xenofobia e un po’ di soldi per le quote latte. Per il resto, vanno a rimorchio del miliardario, per convincerlo magari a far cadere il governo per tornare a Roma, che resta ogni volta ladrona ma e’ pur sempre accogliente".
LIBERALIZZAZIONI Le liberalizzazioni sono importanti, ma il Governo deve attivarsi subito anche per creare posti di lavoro, non si può aspettare una eventuale "fase tre". "Sarà bene ribadire che liberalizzare è importante, che riformare e civilizzare il mercato del lavoro è importante, ma che non è sufficiente per creare lavoro". "Bisogna essere molto concreti ed esserlo subito, così che i mesi della difficoltà che abbiamo davanti siano anche i mesi della speranza e della prima riscossa. La riscossa non può essere la fase tre. Bisogna cominciare da subito a fare qualcosa per dare lavoro". Su diverse materie delle liberalizzazioni "si puo’ fare di piu’ e meglio e con maggiore immediatezza". "In particolare su farmaci e parafarmaci, gas, banche e servizi professionali”.
CRISI INDUSTRIALI Il Governo dovrebbe attivare al più presto "strumenti" in grado di fare fronte alle tante "crisi industriali" che il Paese sta vivendo. "Le crisi industriali si stanno moltiplicando e spesso coinvolgono pesantemente interi territori". Dunque, "voglio rivolgere un’accorata sollecitazione al Governo. Si attrezzino rapidamente strumenti, task force, sedi di monitoraggio coi soggetti sociali e le istituzioni regionali e locali per seguire i punti critici".
RAI, NON PARTECIPIAMO PIU’ A DIVISIONE CENCELLI “Ho gia’ detto che se si pensasse, alla scadenza del Cda della Rai, di ribadire il Cencelli invece di fare la riforma della governance Rai, noi non parteciperemmo. Facessero loro, prendessero loro la responsabilita’ della progressiva distruzione di una grande azienda pubblica”.
LAVORO, NOSTRO CONTRIBUTO C’E’ E SI RIVELA VERO “Siamo gli unici ad aver gia’ dato un contributo serio sulla riforma del mercato del lavoro. Noi ci appassioniamo, discutiamo e decidiamo mentre gli altri partiti non battono un colpo”.
CRISI, IMPOSTAZIONE UE CONSEGNA RECESSIONE “Il tornante che abbiamo di fronte e’ cruciale e drammatico. Comunque le si voglia giudicare, le agenzie di rating hanno dato una raffigurazione plastica di un problema che ormai tocca il cuore del sistema. Noi denunciamo a gran voce l’interpretazione che la destra politica europea, a cominciare da quella tedesca, ha dato e da’ della crisi. Ecco la semplice verita’: la bolla speculativa e’ scoppiata, la crisi ha coinvolto il mercato e le banche e ha poi raggiunto l’economia reale. Che tutto questo si risolva semplicemente con una stretta nei conti di questo o quel paese e’ assurdo e puo’ solo produrre stagnazione, recessione, e ulteriori squilibri”.
LEGGE ELETTORALE DA CAMBIARE La legge elettorale va cambiata, e se non sarà possibile il Pd farà le primarie per i candidati al Parlamento. “Io do per assunto che, nella malaugurata ipotesi che si arrivasse a votare con la legge attuale, e tenendo comunque conto di esigenze di equilibrio di genere, di territorio e di esenziali competenze, noi faremo le primarie per i parlamentari. Lo do per assunto, ma non intendo che la discussione si focalizzi su questo".
MOZIONE COMUNE PER AIUTARE MONTI IN UE Il Pd e’ impegnato a "ricercare una posizione nazionale sui temi europei assieme alle altre forze parlamentari, cosi’ da aiutare il governo italiano ad ottenere passi avanti credibili sul fondo salva stati, sul ruolo della Bce, sulla tassazione delle transazioni finanziarie, sulla prospettiva degli eurobond".
CRISI, NON SIAMO LA GRECIA “Dobbiamo chiedere a noi stessi di affrontare subito alcuni interventi strutturali favorevoli alla crescita: liberalizzazioni, politiche industriali, Mezzogiorno. Ma dobbiamo dire basta a manovre di aggiustamento, ulteriormente recessive. A un paese che lavora per il pareggio di bilancio non si puo’ chiedere di piu’. Non saremo disposti a farci trattare come la Grecia”.
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