Antonio Padellaro, editorialista de Il Fatto Quotidiano, riguardo il caos nel PD, parlando a Radio Cusano Campus ha detto: “Si tratta di un dramma politico. Al di là degli aspetti grotteschi, ridicoli e anche un po’ vergognosi rispetto alla questione della cena e a quello che stiamo vedendo da anni, alle ultime elezioni politiche il PD pur avendo perso molto terreno ha comunque raccolto l’adesione di 5 milioni e mezzo di elettori. Quindi ci sono elettori che vanno rispettati e una storia del centrosinistra che andrebbe rispettata, soprattutto alla luce del fatto nuovo di quelle elezioni che era l’avanzata del fronte sovranista-populista. C’era una patrimonio che andava salvaguardato e su cui investire, il patrimonio formato da tutte quelle persone che hanno continuato a credere nel Pd. Quello che sta succedendo ora è molto grave perché c’è un gruppo dirigente che ogni giorno non perde occasione per svalutare quel patrimonio, per ridicolizzarlo, per dare l’immagine di un PD avviato verso l’estinzione, ma in realtà c’è l’estinzione di un gruppo dirigente non più all’altezza del momento anche grave che sta provocando, e questo è il danno incalcolabile, anche l’estinzione di un elettorato”.
Sul vertice di Arcore tra Berlusconi e Salvini. “Siamo di fronte ad un’altra barzelletta. Abbiamo un signore che è Salvini, che qualche mese fa guidava la coalizione di centrodestra alle consultazioni al Quirinale. Oggi quello stesso Salvini è vicepremier e ministro di un governo che è la saldatura tra Lega e un M5S che ha fatto campagna elettorale sul fronte opposto. Va bene, la politica è l’arte del possibile, non mi scandalizzo di questo, ma a questo punto Salvini dovrebbe decidere chi è, è ancora uno dei leader del centrodestra oppure è il secondo pilastro di questa alleanza con il M5S? E invece no, lui la mattina concorda con Di Maio l’agenda di governo e la sera concorda con Berlusconi l’agenda dell’opposizione. E’ una delle situazioni più ridicole e assurde che abbiamo mai visto in Italia ma nessuno batte ciglio”.
Sulla manovra. “Nei prossimi giorni noi osservatori dovremmo stare attenti alle mosse di Tria, perché è in quel ministero che si concentra il massimo della tensione in questo momento. Il M5S vuole i soldi per il reddito di cittadinanza, la Lega vuole i soldi per abbassare le tasse, è evidente che Tria che regge i cordoni della borsa dovrà decidere cosa fare. O sarà lui a cedere e allora è anche possibile che alzi le braccia e dica: una legge di questo genere non la firmo; o può essere che M5S e Lega accettino un compromesso, ma un compromesso difficile perché i soldi sono pochi”.
Salvini farà la fine di Renzi? “Non sono convinto di questo. Salvini si sta dimostrando più accorto di Renzi, il quale con il famoso 40% delle europee il più fosse fatto e lo aspettasse un decennio di consensi e di applausi. Penso invece che Salvini abbia colto la lezione di Renzi, cioè che l’elettorato decide sulla base dei risultati. Detto questo, il vento populista che sta soffiando in Europa non è destinato a calare nei prossimi tempi, quindi Salvini cercherà di ampliare il proprio consenso stando attento a non fare la fine di Renzi che a furia di gonfiarsi di superbia alla fine è scoppiato”.