La data dell’election day non e’ ancora ufficiale, ma il festival di Sanremo resta confermato dal 12 al 16 febbraio. Dopo i lunghi giorni dell’incertezza – e delle polemiche, con il Pdl in trincea contro Fabio Fazio & soci – Viale Mazzini rompe gli indugi e decide che l’evento canoro piu’ atteso della tv si svolgera’ nelle date previste. ‘E’ un bel segno da parte della nuova Rai’, commenta il conduttore, che non aveva nascosto le sue perplessita’ sul rischio di un rinvio causa voto. ‘Il festival e’ uno spettacolo, fatto di canzoni, ospiti, comici e attori’ e dunque ‘nessuno puo’ pensare che lo si adoperi per un altro scopo’.
‘Sono molto grato all’azienda, al direttore generale Gubitosi, al direttore Intrattenimento Leone: rinviare il festival ci avrebbe costretto a rivedere tutto il nostro progetto’, sottolinea soddisfatto Fazio, che aveva iniziato la giornata postando su Twitter la foto della lavagna con due grossi punti interrogativi, ’12-16 febbraio’ oppure ’26 febbraio-2 marzo’. ‘C’e’ molto entusiasmo in Rai per il mantenimento della data originaria del Festival’, twitta Leone. ‘In questi giorni abbiamo perso comunque del tempo, ma ora ci rimettiamo in moto, siamo qui a lavorare’, continua Fazio. Con l’election day atteso per il 24-25 febbraio, il festival cadra’ in piena campagna elettorale: ‘E’ evidente – ammette il conduttore – che risentira’ dei giorni che vivremo, perche’ e’ una manifestazione calata nella realta’, nel presente. Ma la par condicio, che e’ perfettamente regolamentata, non vieta di cantare, parlare, ridere o scherzare. Insomma la vita va avanti. E pensare che i festival possano condizionare le elezioni mi sembrava una preoccupazione eccessiva’. Una preoccupazione che Fazio ha colto ‘non da parte della Rai’: piuttosto, spiega, ‘ho avuto questa sensazione leggendo le dichiarazioni dei politici’.
Esplicito, nei giorni scorsi, l’altola’ di Fabrizio Cicchitto, che aveva puntato il dito contro Fazio e Luciana Littizzetto, finita nel mirino del Pdl per la satira su Berlusconi a Che tempo che fa, ponendo ‘la presidente della Rai Tarantola e il dg Gubitosi davanti ad enormi responsabilita”. A spingere per l’ipotesi di un rinvio erano state anche le preoccupazioni legate al possibile ‘ingorgo’ tra il festival e la programmazione pre-elettorale imposta alla Rai dalla legge sulla par condicio. Ma ‘se la questione fosse stata banalmente tecnica – commenta Fazio – non ne avrei fatto un problema, ne’ in un modo ne’ nell’altro’.
Finalmente ‘sceso dallo slittino’, immagine con cui aveva ironizzato qualche giorno fa sul rischio di slittamento del festival, il conduttore puo’ concentrarsi con la sua squadra sulla costruzione di uno spettacolo che nelle intenzioni dovra’ avere come cifra essenziale la leggerezza: ‘Non abbiamo mai perso la serenita’, in questo modo non la perderemo’. E nessun timore per le possibili polemiche: ‘Le preoccupazioni a volte sono maggiori della realta’ delle cose’, risponde se si cita il precedente del 2000 quando – in piena par condicio per le regionali – ospito’ all’Ariston Jovanotti e il suo ‘D’Alema rap’ per la cancellazione del debito dei Paesi poveri, con conseguente vespaio di proteste. E Lucianina? ‘Immagino che sia contenta’. Infine una battuta: ‘Speriamo che ora non cambino la data delle elezioni…’.
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