Se la prospettiva di un Monti Bis allarma il Pd di Bersani, un lungo incontro chiarificatore tra il capo del governo e il segretario dei democratici ha per il momento rassicurato il fronte del centrosinistra. ‘Monti, a cominciare dalle dichiarazioni a New York, non e’ estraneo alla prospettiva che l’Italia debba essere un paese normale, non figlio di un Dio minore ma della democrazia europea’ dice il leader del Pd al termine dell’incontro, un lungo pranzo a palazzo Chigi servito a lenire le preoccupazioni del segretario che si candida a vincere le prossime le elezioni e a guidare il governo che verra’.
‘A Monti non sfugge che per rassicurare il mondo l’Italia deve mettersi nel solco di una normale democrazia. E chiaramente in questa direzione lui puo’ dare una mano’ dice Bersani. In che modo lo si vedra’ a tempo debito, anche se in casa Pd non si esclude la possibilita’ che il premier in carica possa continuare a svolgere un ruolo propositivo anche dal Colle. Il confronto tra i due, pero’, non e’ stato a senso unico. Il segretario dei democratici, ha rassicurato a sua volta il premier della lealta’ del Pd nei confronti del governo per quello che rimane l’ultimo scorcio di legislatura. ‘Dall’incontro ancora una volta viene fuori la lealta’ del Pd verso il governo. Con le nostre idee ma con in mente l’Italia’.
Monti, secondo quanto si apprende, avrebbe infatti chiesto a Bersani di mostrare continuita’ con la linea di politica economica, incentrata sulla stabilita’ dei conti pubblici, per rasserenare l’Europa e gli investitori sul dopo voto. Il pranzo di lavoro, riferiscono fonti governative, e’ stato ‘a due’: un faccia a faccia senza collaboratori, definito da entrambi ‘cordialissimo’. Durante l’incontro, durato circa due ore e mezza, il presidente del Consiglio ha auspicato che da parte del leader del Pd si sgombrasse il campo dal sospetto di frizioni fra i democratici e il governo. A Monti pero’ premeva anche un altro aspetto: ottenere dal Pd la conferma di voler proseguire sulla strada del risanamento dei conti. Per convincere l’interlocutore, riferiscono fonti di governo, il premier ha fatto un dettagliato resoconto del suo ultimo viaggio negli Stati Uniti, dove ha potuto ‘toccare con mano’ quanta importanza le cancellerie e gli investitori diano alla continuita’ nella politica economica dopo le elezioni del 2013.
Se la rotta non fosse mantenuta, ha infatti ammonito Monti riportando i diversi colloqui avuti Oltreoceano, investitori e istituzioni internazionali muterebbero opinione sul Paese. Con le conseguenze che un appannamento dell’immagine dell’Italia avrebbe sullo spread e sulla solidita’ del Paese. ‘Quando ci si incontra si parla di Italia e di Europa’ ha confermato Bersani lasciando la sede del governo. Non senza sottolineare la necessita’ che ‘nelle nuove decisioni, come la legge di stabilita’, vi sia un’attenzione molto forte ai temi sociali. Perche’ ce n’e’ bisogno…’. E senza mancare di ribadire che la reazione dei mercati non puo’ costituire un pregiudizio nei confronti dell’alleanza con Vendola. ‘Un governo di centrosinistra ci puo’ essere certamente. Stiamo lavorando ad un’alleanza stabile, che si regga su decisioni a maggioranza se ci saranno dissensi. Non stiamo parlando di 11 partiti..’ ripete Bersani.
Per parte sua Bersani ha illustrato l’attuale situazione politica delineandone le prospettive approfondendo in particolare il dossier della riforma della legge elettorale. Nel menu anche il ddl anticorruzione sukl quale il leader Pd ha ‘incoraggiato il governo a procedere senza tentennamenti visto che possono usare anche la fiducia’.
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