Vania Ardito, moglie di Salvatore Girone, il marò trattenuto in India da 30 mesi insieme a Massimiliano Latorre, alla vigilia della sentenza della Corte suprema indiana, contattata dall’Adnkronos dice: “E’ un momento delicato. Domani ci aspettiamo che Massimiliano possa fare rientro in Italia…”.
L’8 settembre scorso, il governo indiano aveva fatto sapere che non si opporrà al rientro in Italia, per motivi di salute, del marò Massimiliano Latorre. Dopo avere esaminato l’istanza presentata dai legali del fuciliere di Marina, la Corte suprema indiana aveva chiesto al governo di New Delhi di fornire una risposta in vista dell’udienza del 12 settembre. Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha ribadito "la scelta dell’internazionalizzazione, che ora è tecnicamente pronta". Il capo della diplomazia italiana ha poi auspicato che la richiesta di fare tornare in Italia Latorre per motivi di salute venga accolta da parte indiana.
Dopo il malore che ha colpito Latorre il 31 agosto scorso, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, era subito volata in India accompagnata da medici e legali italiani per constatare di persona le condizioni di Latorre. A causa delle sue condizioni di salute, il fuciliere di Marina, 47 anni, è stato esonerato dall’obbligo di firma presso il commissariato di polizia nella capitale indiana. Ieri il ministro Pinotti ha spiegato che ”l’India è in grado di curare Massimiliano Latorre ma quello che pesa molto è il fattore dello stress. Sono due militari, deve valere l’immunità funzionale per la quale non possono essere giudicati all’estero. Noi siamo tecnicamente pronti ad affrontare l’arbitrato ma vediamo con favore il dialogo con il governo indiano che nel frattempo è cambiato".
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