Da settimane, da mesi ormai, i giornali parlano di una possibile discesa in campo di Marina Berlusconi. La figlia del Cavaliere ha smentito più volte, tuttavia le indiscrezioni continuano a indicarla come possibile candidata premier per il centrodestra alle prossime elezioni, quando sarà.
Scrive La Repubblica: "La road map e’ gia’ segnata. Marina incontrera’ oggi i direttori dei giornali e delle tv del gruppo assieme al padre. I breafing con Del Debbio si sono fatti piu’ frequenti e serrati. Le pressioni dei vertici di Forza Italia ormai insistenti. Ma dietro il grande passo della successione dinastica per salvaguardare anche in politica in brand Berlusconi, c’e’ soprattutto un grande patto tra sorelle destinato a spartire nella maniera piu’ pacifica le poltrone di comando dell’impero Fininvest e Mediaset. E’ un grande risiko in movimento, col padre Silvio a fare da arbitro, tutt’altro che disinteressato. Il Cavaliere dopo la resa dei conti dell’Ufficio di presidenza ha confessato a pochi fedelissimi che adesso potrebbe seriamente pensare alla soluzione interna, familiare, indicando proprio in Marina la prescelta naturale. Lui resterebbe il leader del centrodestra e di Forza Italia, ma e’ su di lei che cadrebbe la scelta per la candidatura alla premiership di Forza Italia, da contrapporre a Matteo Renzi nel giro di poche settimane”.
Marina piace a molti esponenti azzurri e a gran parte della base del centrodestra. Maria Stella Gelmini, commenta le voci che vorrebbero la primogenita di Silvio Berlusconi quale prossima guida di Forza Italia, spiega: “L’ex premier non è ancora decaduto, la figlia è apprezzata da tutti". E poi lancia un "ultimo accorato appello al Pd: siano capaci di anteporre gli interessi del Paese all’odio per Berlusconi. Non si macchino di una colpa così grave". Su ciò che dovrebbero fare i colleghi al governo nel caso di decadenza dell’ex premier, Gelmini non ha dubbi: "Chi è al governo può e dovrebbe esercitare la delega della Severino, che non è ancora scaduta".
Non piace il ritorno a Forza Italia a Fabrizio Cicchitto: "Così nasce un movimento fideistico, altro che ritorno al 1994. Questa versione di Forza Italia sarebbe sostenuta solo dallo zoccolo duro e le sfuggirebbe tutta una vasta area di centro. Se poi aggiungiamo una crisi di governo che qualche falco ma non aquila vorrebbe, il movimento imboccherebbe la china dell’estremismo". Sul futuro del suo partito quindi aggiunge: "Oggi la partita è concentrata sul Consiglio nazionale e sui messaggi politici che in quella sede devono confrontarsi", "comunque escludo ogni ipotesi centrista, siamo tutti saldamente con i piedi e la testa dentro a un centrodestra alternativo alla sinistra". Sarà davvero così?
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