“Sono quattro mesi che in Regione abbiamo approvato, dopo averla fortemente voluta come opposizione, la legge regionale n. 5 del 5 Agosto 2013, recante Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP), e dal sindaco Marino ancora non abbiamo visto alcun tipo di iniziativa che recepisse quanto legiferato, se non la sporadica quanto pregevole iniziativa del Presidente del Centro Storico Alfonsi”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Sociale, denunciando l’immobilismo di Roma Capitale nella lotta alle ludopatie e a commento dei preoccupanti dati sul fenomeno resi noti in queste ore dalla Pontificia Università Lateranense.
“La legge regionale non ammette l’apertura di sale da gioco nei pressi di aree sensibili, quali scuole, centri anziani, luoghi di culto e ospedali, e prevede sgravi fiscali per chi rimuove o sceglie di non installare slot machine e videolottery. Inoltre, sempre nella norma, è contenuto il divieto di qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura di nuove sale o all’esercizio che prevede vincite in denaro, così come la concessione di spazi pubblicitari istituzionali. I gestori, infine, hanno l’obbligo di esporre materiale informativo sul fenomeno del GAP e sui rischi correlati al gioco e a monitorare il divieto di utilizzo ai minori di apparecchi che prevedono vincite in denaro. Bene, a tutte queste disposizioni, la cui applicazione noi riteniamo della massima urgenza per far fronte a un fenomeno grave, in espansione e dalle forti ripercussioni sociali, in che modo e con quale tempistica Marino intende dare seguito attraverso concreti provvedimenti? Dobbiamo rassegnarci anche su questo tema all’immobilismo del centrosinistra in Campidoglio?”, così conclude la nota di Fabrizio Santori.
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