"Una donna che non lavora non è una donna libera, neanche dalla violenza domestica, percheè si sentirà più insicura nel fare quella scelta di lasciare una casa dove regna la violenza". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo alla consegna del premio Immagini Amiche. Inoltre, ha sottolineato Boldrini, "un paese che non favorisce il lavoro per le donne e’ un paese che non ha a cuore la propria ripresa", e quindi "e’ molto miope non favorire la partecipazione femminile al mondo del lavoro".
Secondo Boldrini, "certe pubblicita’ che noi consideriamo normali, con le donne che stanno ai fornelli e tutti gli altri sul divano, danno un’immagine della donna che invece non e’ normale e che non corrisponde alla realta’ delle famiglie". "E’ mortificante per il paese che non ci si accorga di quanto il pregiudizio sia entrato nel nostro modo di pensare", per cui "consideriamo normali pubblicita’ che in altri paesi non andrebbero mai in onda sulla tv pubblica", perche’ propongono "uno schema e un assetto di famiglia non rispettoso dei ruoli all’interno delle famiglie reali, in cui ciascuno fa la sua parte".
In merito alla diatriba tra Alessandra Mussolini e Nunzia De Girolamo: "Non si dovrebbe mai arrivare alla personalizzazione e all’insulto sessista nella dialettica politica e quindi penso che ci sia ancora molto da fare. Bisogna essere vigili e promuovere la correttezza del linguaggio. Poi, ognuno si regola come crede e fa le scelte che vuole. Io mi sono sentita in dovere di esortare tutti a non trascendere”.
"Anche nel linguaggio a volte si da’ per scontato che una donna non debba richiedere di essere trattata da donna. Si da’ per scontato che va bene il genere maschile e invece non e’ cosi’, perche’ cosi’ si nega l’essere femminile e credo che questo sia un elemento che faccia evidenziare un profondo pregiudizio ai danni delle donne". La presidente della Camera ricorda le critiche che le sono piovute addosso per aver chiesto di essere chiamata "la presidente". "Mi hanno detto – sottolinea – ‘ma cosa la paghiamo a fare…?’. Ma per me il linguaggio e’ il segnale di un pregiudizio che non cade. L’Accademia della Crusca dice che e’ un errore grammaticale" non declinare al femminile un incarico se a ricoprirlo e’ una donna. "Sarebbe un paradosso – esemplifica – dire che ‘il sindaco è incinta’ o ‘il ministro porta in viaggio il marito".
Arrivando alla cerimonia, tenutosi all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, Boldrini si e’ complimentata con il sindaco di Roma, Ignazio Marino, per la decisione di promuovere il linguaggio di genere nell’attivita’ istituzionale. Il primo cittadino della Capitale ha infatti presentato Alessandra Cattoi come "l’assessora" capitolina con delega alle pari opportunità.
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