"L’iter delle riforme, e della legge elettorale in particolare, non e’ come il Monopoli, dove si torna a Vicolo corto. Ora si decide". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, nel suo intervento al Salone del Mobile, a Milano.
E’ quasi arrivato il momento della resa dei conti nel Partito democratico sulla legge elettorale. Se ogni decisione ufficiale è rimandata all’assemblea del gruppo della Camera di mercoledì, martedì gli esponenti della cosiddetta Area Riformista guidata da Roberto Speranza hanno confermato, al termine di una riunione, l’invito al governo, e dunque alla maggioranza del Pd, ad aprire ad eventuali modifiche dell’Italicum. "Altrimenti – è la posizione – chiederemo di essere sostituiti in commissione Affari Costituzionali (dove deve prevalere l’interesse del gruppo, ndr) e poi voteremo contro in aula".
Posizione ribadita su Facebook anche da Pippo Civati: "Non so come andrà la votazione dell’Italicum – scrive il più recalcitrante dei dissidenti democratici – So che non lo voterò, che se metteranno tre volte la fiducia (prima che il gallo canti) non darò il mio assenso”.
Anche Forza Italia, nel frattempo, tiene il punto messo dopo la fine del Nazareno. "E’ stato deciso all’unanimità di presentare pochi, ma forti e determinati, emendamenti nei quali tutto il gruppo possa riconoscersi – si legge nella nota fatta circolare dopo la riunione del gruppo – Sotto la lente di ingrandimento il premio di maggioranza alla coalizione e non più alla lista, ripristinando così il testo uscito dalla Camera a marzo 2014; la possibilità di introdurre l’apparentamento al secondo turno; posticipare l’entrata in vigore della legge al 2017 o dopo l’approvazione definitiva della riforma costituzionale; le ricadute della legge elettorale su regioni come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia".
Su questi punti sarà fatta opposizione netta "ricorrendo anche all’utilizzo del voto segreto . E’ stato predisposto un gruppo di lavoro che stilerà gli emendamenti da presentare entro le ore 12 di venerdì 17. Il risultato raggiunto, in merito all’atteggiamento unanime del gruppo sulla riforma della legge elettorale, viene giudicato estremamente positivo in vista dei prossimi passaggi in Commissione e in Aula".
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