"Quando penso a un bel cappello di paglia, è italiano", ha affermato non molto tempo fa il milionario inglese Stephen Jones. "I cappelli di paglia più eleganti sono sempre stati realizzati dalla paglia "Leghorn" di Livorno, una città sulla costa non lontana da Firenze, e adoro l’idea che gli artigiani che lavoravano il cuoio spesso facevano anche cappelli. Per me, il cappello di paglia perfetto rappresenta l’essenza de "La Dolce Vita", dormicchiare all’ombra di un albero un pomeriggio d’estate a Fiesole…".
Ebbene, in attesa della Notte degli Oscar, martedì prossimo, 19 febbraio, si inaugura a Los Angeles la mostra "Hats on Film/Il cappello nel cinema", una occasione straordinaria per riportare questo manufatto storico dell’artigianato toscano, sinonimo da secoli di stile ed eleganza, sotto i riflettori del grande pubblico internazionale.
Una grande festa con ospiti del mondo del cinema, tra cui l’attore inglese Julian Sands, interprete dell’indimenticabile film "Camera con vista" di James Ivory, e l’attrice Barbara Hershey, grande interprete di "Ritratto di Signora" di Jane Campion, entrambi girati per buona parte a Firenze. Hanno confermato la loro partecipazione anche Jennifer Tilly, nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1994, Michael Govan, direttore del LACMA Los Angeles Contemporary Art Museum, con la moglie Katherine Ross, Lyn Rothman, fondatrice del Parkinson’s Appeal e collaboratrice della rivista Art Review, Cameron Silver, proprietario del negozio vintage di culto Decades, la produttrice Valentina Castellani-Quinn, il fotografo Guido Argentini, l’arredatore Peter Dunham oltre al console generale di Italia a Los Angeles, Giuseppe Perrone.
Le sale dell’Istituto di Cultura Italiana di Los Angeles ospiteranno fino all’8 marzo una installazione di molte centinaia di cappelli di paglia che saranno personalizzati "dal vivo" da esperte modiste a seconda dei gusti del pubblico; sempre all’IIC la proiezione del film "Hats on Film" realizzato con il montaggio serrato di momenti celebri della storia del cinema in cui il cappello è il protagonista, curato dalla Film Commission della Regione Toscana; infine una mostra fotografica sulle lavorazioni e sui cappelli d’epoca con immagini storiche selezionate in collaborazione con la Galleria del Costume di Palazzo Pitti.
La mostra rientra nelle manifestazioni ufficiali del 2013 Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti promosse dal Ministero degli Affari Esteri, unico progetto sull’artigianato scelto per portare Oltreoceano un’idea di manufatto ancora oggi realizzato tradizionalmente ma con grande attenzione alla contemporaneità.
"Hats on Film/Il cappello nel cinema" è un progetto ideato da Neri Torrigiani, in collaborazione con Giuseppe Grevi, presidente del Consorzio "Il Cappello di Firenze" Fondazione Sistema Toscana – Toscana Film Commission, ed è nato per valorizzare e promuovere questo particolare accessorio della moda e dell’artigianato "made in Tuscany" nel mondo, con cui si vuole celebrare il rapporto tra la tradizione italiana del fatto a mano e il cinema.
Infatti, come da moltissimi anni il gusto italiano diffuso nel mondo da alcune delle più prestigiose case di moda influenza lo stile internazionale, così il cappello di fattura italiana – nello specifico toscana – ha avuto un ruolo chiave nella costruzione di alcuni dei più emblematici personaggi cinematografici con attori e registi che hanno associato la loro immagine ad un determinato modello di copricapo quali Francis Ford Coppola, Harrison Ford, Julian Sands, fino all’indimenticabile Mariangela Melato in "Travolti da un insolito destino…" di Lina Wertmuller.
Molte aziende del Consorzio "Il Cappello di Firenze" hanno collaborato con i costumisti di alcune celebri produzioni cinematografiche internazionali e i loro cappelli hanno incorniciato gli splendidi volti di star hollywoodiane, come Julia Roberts che in "Pretty Woman", la commedia romantica con Richard Gere che ha incantato gli spettatori di tutto il mondo, indossa gli eleganti cappelli in paglia della ditta Memar e nel più recente "Mangia Prega Ama" le colorate creazioni di Facopel.
Sono invece dell’azienda Grevi i cappelli indossati da Cher in "Un tè con Mussolini" di Franco Zeffirelli, mentre Memar ha realizzato per Dolce e Gabbana la cloche in paglia che Samantha Jones, interpretata da Kim Cattrall, sfoggia nel film di successo "Sex and the City".
Infine, i cappelli della ditta Marzi sono stati utilizzati nell’ultimo lavoro di Giuseppe Tornatore "La Migliore Offerta" con Geoffrey Rush e Sylvia Hoeks.
Per concludere una curiosità sconosciuta ai più che lega il mondo del cinema hollywoodiano con la Toscana e la produzione dei cappelli: il matrimonio tra la figlia dell’attore Premio Oscar Fredric March e il figlio di Beppe Fantacci, illustre cappellaio che negli anni Trenta ha esportato il cappello fiorentino negli Stati Uniti.
"Hats on Film/Il cappello nel cinema" è una iniziativa che prosegue la collaborazione tra Artigianato e Palazzo e il Consorzio "Il Cappello di Firenze" iniziata lo scorso anno in occasione della XVIII edizione della manifestazione dedicata ai saperi dei maestri artigiani che ogni anno si tiene nel mese di maggio al Giardino Corsini di Firenze.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno dello stesso Consorzio Il Cappello di Firenze, della Camera di Commercio di Firenze e di Toscana Promozione ed è stata realizzata con la collaborazione della Fondazione Sistema Toscana, della Galleria del Costume di Palazzo Pitti e del Museo della Paglia e dell’Intreccio Domenico Michelacci di Signa e sotto gli auspici del Consolato Generale di Italia, dell’Istituto di Cultura Italiana e dell’ICE/Italian Trade Commission di Los Angeles