L’enogastronomia italiana è certamente una delle eccellenze del made in Italy più apprezzata al mondo. In particolare, il vino italiano in molti casi non ha rivali: le nostre terre, con le diverse particolarità delle regioni italiane, sanno offrire davvero vini di altissima qualità e unici per il loro sapore. Tutto questo lo sa bene la storica cantina di Siena, "Enoteca Italiana", che ha deciso di puntare ancora di più sul mercato internazionale, guardando in particolare ad Oriente. Nasce così l’iniziativa denominata "campagna di Cina": Enoteca Italiana, attraverso la sua sede a Shanghai, ha raggiunto un accordo con la Beijing Zhengyuan Youshi per dar vita, nei prossimi anni, a un network di ben 100 enoteche italiane su tutto il territorio cinese. L’obiettivo è proprio quello di esportare in Oriente il meglio della tradizione enologica del Bel Paese. La terra del Dragone si prepara quindi ad "ubriacarsi" d’Italia.
L’accordo – siglato a Pechino – ha come obiettivo quello di aprire la strada a una maggiore penetrazione dei vini italiani in un mercato che entro il 2014 diventerà secondo le stime il sesto al mondo per consumo di vino. Un’occasione che l’Italia non può lasciarsi sfuggire, un mercato che va conquistato passo dopo passo fin da ora. Anche se non sarà facile. Anche per questo, Enoteca italiana recentemente ha realizzato diverse iniziative per far conoscere ai cinesi il vino italiano. L’ultima, partita alla fine di agosto e chiamata emblematicamente "contaminazione", prevede corsi di formazione per direttori, sommelier e chef per imparare ad abbinare il vino italiano alla cucina cinese.
Fabio Carlesi, segretario generale Enoteca Italiana, spiega: "Quello cinese e’ certamente un popolo ‘difficile’, con tradizioni lontane, ma dove negli ultimi anni si sta diffondendo uno stile di vita sempre piu’ occidentale e dove il Made in Italy e’ sempre piu’ apprezzato, anche nel settore enogastronomico". L’esportazione di vini italiani in Cina "ha avuto nel 2010 un aumento del 100 per cento rispetto al 2009, per un fatturato di 40 milioni di euro. Senza contare – aggiunge Carlesi – che solo nell’ultimo anno, secondo il nostro consolato a Shanghai, i numero di visti rilasciati ai cittadini cinesi sono aumentati dell’80 per cento". E’ evidente che la Cina è sempre più interessata all’Italia, alle bellezze del nostro Paese, alle possibilità di investimento che offre e alle eccellenze tricolori. I dati del consolato italiano a Shanghai sono senza dubbio un incoraggiamento per chi ha la voglia e la forza di cercare nuove opportunità di commercio in Cina.
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