A poche settimane da una interrogazione sui visti turistici italiani in Brasile presentata da Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto in America Meridionale, il governo ha assicurato che “la differenza di trattamento nei confronti dei nostri connazionali dovrebbe venir meno con l’entrata in vigore dell’accordo di esenzione sui visti di breve durata per i titolari di passaporto ordinario, firmato lo scorso anno dall’Unione Europea e dal Brasile”. In corso di ratifica presso il Congresso nazionale brasiliano l’accordo prevede per i cittadini europei un limite di permanenza in Brasile di 90 giorni ogni sei mesi.
In attesa di tale ratifica, l’Ambasciata italiana ha chiesto al governo brasiliano il ripristino per i nostri connazionali della possibilità di estendere fino a 180 giorni l’anno il soggiorno in territorio brasiliano in esenzione del visto.
Circa la reciprocità di trattamento, il governo ha ribadito che l’entrata in Italia di cittadini brasiliani per motivi turistici e la loro permanenza in territorio nazionale “sono di fatto disciplinate anche dal regolamento UE 539/2001, che ha portato il termine complessivo di permanenza a 180 giorni”. L’on. Porta ha preso atto con soddisfazione della risposta e soprattutto della tempestiva azione della nostra Ambasciata, “che viene incontro”, ha detto, “ alla mia sollecitazione ed alla preoccupazione di migliaia di cittadini italiani in Brasile e di altrettanti brasiliani in Italia. Di tutto le relazioni bilaterali tra i nostri due grandi Paesi hanno bisogno”, ha aggiunto il deputato, “fuorché di problemi burocratici che complichino i reciproci flussi di persone tra Paesi che sono accomunati, tra l’altro, dalla presenza in territorio brasiliano di oltre trenta milioni di italodiscendenti”.
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