I tedeschi apprezzano sempre di piu’ la grappa italiana: nel 2011 la Germania si e’ infatti accaparrata ben il 63% del totale delle esportazioni del distillato-simbolo del Made in Italy, dato in crescita (oltre il 5%) rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dai dati presentati oggi da Assodistil, associazione nazionale industriali distillatori, in occasione dell’assemblea annuale.
Ma anche gli svizzeri gradiscono molto il prodotto tricolore tanto da registrare un balzo degli acquisti del 34% rispetto al 2010. Sempre piu’ apprezzata anche negli Stati Uniti (+52%) Nonostante la riduzione dei volumi (-11%) rispetto all’anno precedente, la grappa italiana ha messo a segno nel 2011 una eccellente performance sui mercati esteri. La grappa in bottiglia ha registrato +18%, e il prodotto sfuso un vero e proprio boom (+37%).
Grazie anche alla sua forte relazione con il territorio d’origine, il distillato batte la crisi ed e’ ormai entrato a pieno titolo nel ‘salotto buono’ dell’agroalimentare e della ristorazione, consolidando la sua fama di prodotto raffinato per consumatori colti ed esigenti. Tra i mercati piu’ interessanti, oltre ai gia’ citati, vi sono Brasile, Cina e, in minor misura, la Russia.
Il distillato sfuso ha poi visto per la prima volta nel 2011 un boom delle richieste dalla Spagna (circa 2.600 ettanidri), che a sua volta e’ tradizionalmente Paese produttore di distillati. Il settore nel suo complesso, sempre dai dati Assodistil, vede crescere l’importanza delle esportazioni, in contrapposizione al calo di produzione e di consumi sui mercati interni (-10% nel 2011). ‘La riduzione dei volumi prodotti nel 2011 si deve alla vendemmia dello scorso anno, tra le piu’ scarse degli ultimi decenni, con la conseguente diminuzione del vino e dei sottoprodotti da distillare’ dice Assodistil.
In particolare, il comparto degli alcoli e acquaviti di origine vinica ha registrato una forte riduzione, mentre aumenta, come in tutta Europa, l’alcol da cereali. Nel complesso, nel 2011 in Italia sono stati prodotti 833.00 ettanidri di alcol, -16% sul 2010 e 192.800 ettanidri di acquaviti, il 16% in meno rispetto all’anno precedente. L’acquavite di vino, segmento nel quale l’Italia e’ leader europeo insieme alla Spagna, si conferma quindi la prima voce in termini di export e volume, anche se in calo di circa il 30% rispetto al 2010. In controtendenza, invece, le acquaviti di frutta (+67%).
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