Ieri a Podrute, villaggio nel nord della Croazia, non lontano dal confine con l’Ungheria, si è svolta la cerimonia commemorativa del ventesimo anniversario della morte di quattro militari italiani e di uno francese, impegnati nel 1992 nella missione di monitoraggio europea della tregua tra l’esercito croato e quello serbo.
Alla presenza del presidente della Croazia, Ivo Josipovic, rappresentati delle autorita’ locali, delle ambasciate italiana e francese e del Quinto reggimento Rigel hanno deposto corone nel luogo in cui il 7 gennaio 1992 fu abbattuto l’elicottero con a bordo i cinque militari. ‘Nel momento in cui la Croazia era esposta a una aggressione militare, loro erano testimoni della nostra lotta’ per la liberta’, giustizia e verita’, e con il loro sacrificio hanno mostrato che la bonta’ e la nobilta’ d’animo sono piu’ forti della morte’, ha detto Josipovic.
‘Il Tenente Colonnello Enzo Venturini, il Sergente Maggiore Marco Matta, il Maresciallo Capo Fiorenzo Ramacci e il Maresciallo Capo Silvano Natale insieme all’Ufficiale della Marina Francese Tenente di Vascello Jean Loup Eychenne, hanno pagato con il sacrificio della vita il loro nobile desiderio di portare pace e aiuto in una regione segnata, all’epoca, da divisioni e tragici scontri’, ha detto l’ambasciatore italiano, Emanuela D’Alessandro’, esprimendo gratitudine ‘a tutte le donne e gli uomini delle Forze Armate impegnati in missioni di pace all’estero’. A Podrute i cinque militari rimasero uccisi in seguito all’abbattimento dell’elicottero AB-205 dell’Aviazione Leggera dell’Esercito sul quale volavano da parte di una coppia di MiG-21 dell’Aeronautica militare jugoslava sotto controllo del regime di Belgrado di Slobodan Milosevic.
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