Pregiatissimo Direttore,
rimango attonito, incredulo e senza parole all’ apprendere dei paventati tagli a realizzarsi a brevissima scadenza su RAI Internazionale. Una cosa non capisco pero’: chi di noi vede RAI Internazionale PAGA per vederla; quindi, come e’ possibile che non ci siano i soldi per continuare le trasmissioni? E poi ci sono gli introiti pubblicitari. Quindi? Dove stanno i soldi? Infine i soldi stanziati dal Governo che sono in realta’ soldi dei contribuenti. Dove sta questa enorme massa di denaro? Rimango attonito!
Spero che l’intervento di alcuni parlamentari riesca a far fare marcia indietro alla RAI. “Far morir di fame” RAI Internazionale significherebbe tagliare un cordone ombelicale, l’unico cordone ombelicale che ci tiene tutti ancora uniti con la Madre Patria; ovvero, il messaggio che io come italiano all’estero riceverei sarebbe: “Ragazzi, nun c’avemo piu’ ‘n quattrino (perche’ se semo magnati tutto pero’ nun ve lo decimo …), quinni arangateve!”. Not Good, No Bueno, …. no bbuono ….. non un bel messaggio da quella Patria che pero’ ci cerca in altre circostanze.
Faccio mie le parole di tutti coloro, italiani all’estero e non, che esprimono il loro disgusto; in particolare di coloro i quali vivono in Paesi del Terzo Mondo, in cui sicuramente si soffre di piu’ di isolamento culturale di quanto non ne soffriamo noi che viviamo in Paesi civilizzati. Chiudere RAI International e’ un atto vile e meschino di abuso su coloro che, nonostante la forzata lontananza dalla Madre Patria ancora amano l’Italia. Noi Italiani all’estero siamo ancora Italiani perche’ VOGLIAMO, non perche’ non abbiamo altra scelta.
Stefano Mollo, Australia
Network Engineer
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