Sono tornati i toscani nel mondo: figli, nipoti e bisnipoti di chi tra l’Otto e il Novecento è partito alla ventura, per necessità o per amore, verso l’America o l’Australia, oppure ha varcato le Alpi per cercare lavoro in Svizzera, Belgio, Francia o Germania ad esempio, fanno tappa per una due giorni in Toscana.
I primi sono arrivati nel pomeriggio a Lucca, per festeggiare la giornata dei Toscani nel mondo, e si tratterranno per un paio di giorni: qualcuno anche più a lungo. Al 2010 erano più di 120 mila i toscani iscritti all’anagrafe dei residenti all’estero: i più numerosi in Argentina, Brasile, Svizzera e Francia.
Centodieci sono le associazioni riconosciute dalla Regione Toscana che li raccolgono in tutto al mondo e oggi e domani a Lucca – dove nei prossimi giorni ci sarà anche l’assemblea annuale dei "Lucchesi nel mondo", quarantacinque anni di storia e tanti soci – arriveranno i membri dell’ufficio di presidenza del comitato direttivo dei Toscani nel mondo, eredi di quella consulta nata nel 1977 da un’idea di Mario Olla, che da sindaco di Pistoia si fece promotore di una legge per tentare di riannodare i tanti fili sparsi dei toscani emigrati all’estero.
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