Ci avviciniamo al congresso del Pd ed anche all’estero in questi giorni siamo tutti impegnati a dare il nostro contributo per rendere questo congresso vivace e farci conoscere nei territori dando prova di democrazia, eleggendo il nuovo segretario del nostro Partito che guardi al futuro e non alle beghe interne. Dall’estero dobbiamo lanciare proposte e strategie che aiutino il nostro Partito ad essere protagonista nel mondo ed essere punto di riferimento per la sinistra in Europa e non solo. Costruire un Pd all’estero che abbia come obiettivo principale la costruzione di nuovi partenariati e guardi al futuro di un nuovo modello di sviluppo geopolitico.
Questo vuol dire non scimmiottare le varie beghe interne, ma dare forza e coraggio al rinnovamento ed ad una nuova stagione di proposte e di cambiamento della politica attraverso la partecipazione e sburocratizzando i piccoli poteri interni.
Il nostro compito è quello di dare voce a tutti coloro che vivono all’estero lavorando per rafforzare i rapporti tra le comunità che rappresentano il tessuto territoriale dove vivono le "migrazioni" dando luogo a momenti di discussione per sensibilizzare i governi locali nella lotta contro il razzismo, rafforzare le tematiche dell’integrazione e della solidarietà, rendere meno burocratica l’accoglienza. I circoli dovranno essere i motori territoriali per raccogliere le esigenze che provengono dalle comunità ed essere i protagonisti "politici" con i paesi di accoglienza.
Un’ultima proposta è quella di creare dei coordinamenti paese e Continentali che abbiano una funzione strategica nella costruzione progettuale con le realtà istituzionali ed i partiti vicini ai nostri programmi.
*PD San Paolo, Brasile
Discussione su questo articolo