E’ sconcertante il fatto che il Governo voglia tagliare le ambasciate ed i consolati. Ho letto l’articolo su ItaliaChiamaItalia in cui si parla di una possibile chiusura dell’Ambasciata Italiana di Santo Domingo. Io porto all’attenzione quello che sta accadendo a Montevideo, in Uruguay. Lì, infatti, si vuole declassare il Consolato in Cancelleria Consolare. Avevo scritto anche un articolo intitolato "Petizione contro il declassamento del Consolato Italiano di Montevideo", sul mio blog "The Candelabra of Italy", su cui ho riportato anche una petizione che era stata lanciata dagli italiani residenti in Uruguay. Con tante cose che si dovrebbero tagliare, non credo che eliminare le ambasciate italiane risolva i problemi.
Il testo del recente "Decreto Milleproproghe" fatto dal Governo mostra una serie di voci di finanziamenti che sembrano assurdi. Mi riferisco, ad esempio, allo stanziamento di 1,5 milioni di euro per ogni anno fino al 2016, per l’assunzione di operai da parte del Corpo Forestale dello Stato. In pratica, questi soldi verranno dati a prescindere dal fatto che tali operai lavorino o meno. Del resto, il Corpo Forestale dello Stato ha già i suoi dipendenti. Mi riferisco anche ai sei milioni di euro che saranno dati per finanziare la TV di San Marino.
Inoltre, sarà dato anche un milione di euro al Teatro San Carlo, anche se manca l’orchestra. Altri 15.000.000 verranno spesi per l’"incentivazione del personale amministrativo appartenente agli uffici giudiziari che abbiano ottenuto gli obiettivi di performance". Con ironia, dico: "Hanno lavorato e perciò diamo a loro 7,5 milioni di euro in due anni". E ce ne sono altre di spese simili, che sono bene illustrate in un articolo intitolato "Dai forestali a San Marino TV, le marchette non finiscono mai", su "Il Giornale". Molte di queste spese sembrano più delle prebende.
Mentre si fanno queste prebende e certi palazzi del potere, come il Quirinale, ci costano tre volte Buckingham Palace, a Roma hanno la "bella idea" di chiudere le ambasciate ed i consolati. Inoltre, dov’è finito il provvedimento che avrebbe previsto l’abolizione delle Province? Un modo rapido per abolire le Province ci sarebbe stato. Sarebbe bastato sostituire i Presidenti ed i Consigli Provinciali con i Sindaci dei Comuni capoluogo e quelli degli altri Comuni, riducendo le Province a meri organi di raccordo tra Comuni e Regioni.
Questi ultimi, si sarebbero condivisi le competenze delle Province. In questo modo, se anche fossero rimaste nominalmente e come organi di raccordo tra Comuni e Regioni, le Province sarebbero state di fatto abolite. Abbiamo anche scuole pubbliche con più insegnanti e bidelli (pagati da noi cittadini italiani) che alunni. Le cose da tagliare sono altre, la rete consolare non si tocca. Questo è folle!
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