ItaliaChiamaItalia sta denunciando da mesi il rischio di brogli elettorali. Come a Scampia e a Casal di Principe, la nostra circoscrizione rischia di diventare un territorio occupato dalle mafie del malaffare e della compravendita dei voti. Il voto per corrispondenza è uno strumento altamente democratico e pratico per permettere a milioni di connazionali sparsi in ogni angolo del pianeta di esprimere le proprie idee. A condizione che tutto proceda correttamente. A cosa mi riferisco? Ai patronati ovviamente!
Sarà il caso di ricordare, specie a chi si riempie la bocca di slogan sulla legalità, che i patronati sono strutture finanziate dallo Stato italiano e che il loro compito è di offrire un servizio alla nostra collettività e non quello di fare da collettori di voti per questo o quel partito. Cerchiamo di essere più chiari: il fatto che alcuni partiti candidino persone che hanno solidi curriculum nei patronati, già di per sé, mi fa pensare all’eterna diatriba verso i magistrati che scendono in politica. E’ opportuno che i dirigenti dei patronati siano candidati? Legalmente ne hanno tutto il diritto, politicamente ho seri dubbi sulla validità di tale scelta.
Chi paga le spese elettorali di questi candidati? Chi verifica la contabilità dei patronati? Perché con la complicità dell’Inps si stanno spingendo i pensionati verso i patronati in periodo elettorale? Perché, tranne Gian Luigi Ferretti, coordinatore MAIE in Europa e candidato alla Camera nel Vecchio Continente, siete stati così timidi nel denunciare lo scandalo Giacchetta? La signora Garavini (Pd) non ritiene di dovere delle scuse, a nome del suo partito, ai pensionati di Zurigo? O intende sbranare chi vuole richiamare le responsabilità della sinistra nella mala-gestione delle risorse degli italiani all’estero?
Indirizzo questa lettera ai leader delle coalizioni dei principali partiti che si presentano nella circoscrizione Europa. Da Aldo di Biagio (lista Monti), di cui ho apprezzato il grande impegno profuso a favore dei frontalieri, mi aspetto parole chiare in difesa della legalità. Non seguì l’uomo dal dito alzato (Fini) perché la legalità e il prestigio dell’Italia erano in pericolo? Non denunciò un tentativo di corruzione da parte di Verdini? Sono convinto che non avrà dunque nessuna difficoltà a sottoscrivere un appello a favore della regolarità del voto che significa, non potendo effettuare controlli a monte, la denuncia di tutte quelle schede, che al momento dello spoglio, risultino con identica calligrafia.
Vi ricordate cosa accadde nel 2008 quando ci si rese conto che un centinaio di schede avevano la stessa calligrafia? Riguardavano un candidato dell’Udc: le schede furono annullate e furono chiamati i carabinieri. Si faccia altrettanto: i candidati sono pronti a dimettersi se si scoprirà che la loro elezione è frutto di un colossale imbroglio (le schede con la stessa calligrafia)? Sono pronti ad adoperarsi perché vi sia una campagna elettorale pulita all’insegna del confronto delle idee e senza brogli?
Siete pronti, cari signori, a mettervi in gioco in maniera onesta senza sotterfugi, senza inganni, a costo di perdere le elezioni? Siete pronti a garantire che i vostri partiti rispetteranno scrupolosamente le norme di legge (anche in materia di tetti di spesa)?
L’Inca Cgil, le Acli e l’Enas sono i maggiori indiziati. Hanno la pesante responsabilità di non inquinare il voto: noi di ItaliaChiamaItalia saremo molto attenti e chiederemo immediate verifiche contabili dopo il voto. Per noi la legalità del voto viene prima di ogni cosa. I candidati sono avvertiti.
Discussione su questo articolo