Eletto nel 2006 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione estero, ripartizione Africa, Asia, Oceania, Antartide e riconfermato per il Partito Democratico nel 2008, Marco Fedi fa parte della III Commissione permanente Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati e presiede il Gruppo InterParlamentare di amicizia Italia-Australia.
Elezioni amministrative, Imu, cittadinanza, patronati e priorità per gli italiani all’estero. Sono questi i temi affrontati nell’intervista realizzata da ItaliachiamaItalia.it al deputato eletto oltre confine.
On. Fedi, sulla questione dei patronati all’estero c’è un’indagine del Senato aperta. Dopo mesi si sta per arrivare alla conclusione. Possiamo parlare di scandalo?
“C’è una relazione con una serie di approfondimenti e indagini conoscitive che ancora non è stata approvata in via definitiva e quindi ancora non la conosco. La leggerò una volta che sarà stata votata. Da indiscrezioni e da alcuni elementi della relazione mi sembra non venga fuori nessuno scandalo. Certamente c’è bisogno, come tutti hanno detto e tutti sostengono, che ci sia maggiore trasparenza, maggiore efficienza perché i finanziamenti pubblici, sia che vadano in direzione dei partiti politici, delle testate edite all’estero, che vadano in direzione dei patronati, devono garantire il massimo della funzionalità e siamo tutti d’accordo su questo. Mi pare che ci sia un impegno a migliorare i servizi dal punto di vista della qualità e dell’efficienza anche per i patronati. Non ho assistito a scandali e se i colleghi senatori non hanno tanto altro da fare e vogliono sbizzarrirsi e andare in procura a portare queste carte, se pensano di avere elementi di rilevanza penale, sono liberi di poterlo fare”.
In merito alle amministrative attuali, il PD è nuovamente spaccato. Ancora una volta le primarie dividono il partito invece di unirlo maggiormente?
“Le primarie devono essere regolate meglio, lo diciamo da tempo. Se venissero regolate meglio da subito, avremmo delle elezioni che nessuno metterebbe in discussione il giorno dopo. Detto questo, ci sono delle vicende che dal punto di vista della legalità sono discutibili, devono essere portate all’attenzione della magistratura. A Bassolino dico che dovrebbe accettare la decisione della Commissione di Garanzia perché le Commissioni di Garanzia hanno un ruolo istituzionale all’interno del partito. Un conto è fare ricorso quando ci sono vicende come quelle di Napoli e quindi su quel ricorso fare in modo di presentare le proprie posizioni, ma quando siamo di fronte ad una decisione che è l’espressione della Commissione di Garanzia, bisogna accettarla perché allora si mette in discussione proprio il Partito Democratico e credo che questo nessuno di noi possa permetterselo. Sulle primarie ribadisco che bisogna regolarle meglio, sono il miglior strumento che abbiamo per trovare i candidati, basti guardare il centrodestra che con i tanti candidati che ha vive una confusione tale che ha portato anche, nei gironi scorsi, a prendersela con le donne e con le mamme”.
Cosa dovrebbero aspettarsi gli italiani all’estero in fatto di Imu e cittadinanza?
“Dobbiamo aspettarci che ci sia un principio base che è quello dell’equità. Siccome equità significa pari diritti e pari doveri, quando noi chiediamo qualcosa in più dobbiamo lavorarci in maniera più attenta e proprio perché è qualcosa in più, dobbiamo stare molto attenti a quello che facciamo per convincere gli altri. Questo è quello che stiamo cercando di fare con grande difficoltà su Imu, Tasi e Tari, tasse che pagano anche coloro che non risiedono solo all’estero, ma fuori dal comune dove è collocato l’immobile. Quindi non è una questione come è stato detto di ingiustizia, un sacrosanto diritto che viene negato, ma una questione rispetto alla quale noi stiamo chiedendo un atteggiamento diverso. Per ottenere questo risultato dobbiamo lavorarci di più. Sulla cittadinanza, il Senato ha insabbiato sia lo Ius soli che è fermo e non sappiamo quando uscirà dalle sabbie mobili del Senato che ha anche bloccato l’iter della cittadinanza per gli italiani all’estero. Dobbiamo chiedere ai nostri colleghi senatori di velocizzare questa vicenda della cittadinanza, sia per lo Ius soli per i nuovi migranti, sia per gli italiani all’estero”.
Sono stati recuperati circa 5milioni di euro per gli italiani all’estero. Quali sono le priorità da affrontare con questi fondi?
“C’è stato in effetti un recupero superiore a 5milioni di euro se guardiamo la scuola, i Comites, la stampa edita all’estero, se guardiamo ad esempio tutta l’azione fatta sulle detrazioni fiscali e sulle camere di commercio. Quindi, un recupero complessivo superiore a 5 milioni di euro; il problema è che, ad esempio, sulla scuola, mentre noi davamo, qualcuno toglieva. Bisogna dire al Governo che questo scherzo che ci ha fatto il sottosegretario Giro che poi si è andato ad occupare d’altro, deve cessare. Bisogna che ci sia massima trasparenza da parte del governo nei confronti del parlamento e dobbiamo trovare un modo per garantire le risorse, soprattutto in questo momento di crisi quando tutti si aspettavano di poter lavorare con certi importi e invece se ne sono trovati di meno. Il Governo ha preso un impegno sulla scuola, vedremo se sarà in grado di mantenerlo, noi saremo i primi a criticarlo se non manterrà la promessa fatta dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola. Abbiamo chiesto di farlo il prima possibile, e sicuramente avverrà con l’assestamento di bilancio che è a settembre, quindi primo banco di prova per la scuola a settembre. Sugli altri capitoli certamente dobbiamo puntare di più sui Comites e metterli in grado di operare, perché francamente in queste condizioni nessun Comitato per gli Italiani all’Estero può funzionare bene. Detto questo, noi faremo la nostra parte, ma ci aspettiamo che i nuovi Comites e il nuovo CGIE lavorino in direzioni di una riforma”.
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