Aldo Di Biagio, deputato eletto nella ripartizione estera Europa nel 2008 con il PdL e poi passato a Futuro e Libertà, rende noto di non avere potuto partecipare all’assemblea plenaria 2012 del Consiglio Generale degli italiani all’estero – tenutasi alla Farnesina questa settimana – perché “impegni d’aula” glielo hanno impedito. Il finiano dà molta importanza al CGIE, che vede come “una sede autorevole in cui poter discutere di un mondo variegato e complesso come quello dell’emigrazione e nella quale i contributi e gli interventi che ho avuto modo di seguire sono stati particolarmente attenti e propositivi”.
Secondo il deputato eletto dagli italiani residenti nel Vecchio Continente “l’attenzione mostrata dal Sottosegretario De mistura in questi giorni, l’apertura al dialogo che è stata evidenziata, sono espressione di un clima di condivisione di intenti, più volte richiamato, che può aprire sicuramente una fase nuova nel rapporto tra Italia e l’altra Italia, molto impegnativa ma ricca di novità e di propositi”.
Per Di Biagio è necessario comprendere che il mondo dell’emigrazione è ormai cambiato, ed è necessario rinnovare e guardare al futuro: di questo, deve “tenerne conto anche il sistema di rappresentanza” degli italiani all’estero. Anzi, proprio “questa consapevolezza deve essere il motore della nostra azione, che sia capace di rafforzarsi giorno dopo giorno, anche attraverso la capacità di mettersi in gioco, di scendere tra la gente e di imparare a dialogare”.
Guardando al 2013 e alle prossime politiche, “si apre una stagione importante” di cui Di Biagio vuol fare parte: “io ci sono, voglio essere parte di questa transizione e credo che le idee e i progetti emersi siano il più chiaro e promettente punto di partenza per creare il cambiamento”.
Discussione su questo articolo