A margine dell’articolo "Comites di MTL al di sopra della Legge?”, pubblicato a Montreal su di un settimanale italiano in data 21 ottobre 2015, a firma V.G., ristabiliamo i fatti secondo quanto realmente accaduto, "senza se e senza ma" con l’unico obiettivo di non alimentare polemiche ma di fare chiarezza.
Nel pezzo scritto con evidente impeto acrimonioso, si enunciano tutta una serie di presunte irregolarità che, di fatto, non hanno mai avuto luogo, e di forzature descrittive che non corrispondono a quanto effettivamente avvenuto. Per questo motivo il nostro Comites, all’unanimità, intende rigettare con decisione le accuse lanciate ed i commenti riportati dal suddetto articolo poiché considera il loro contenuto fortemente lesivo della singola e comune integrità morale di tutti i suoi componenti. A cominciare dalla dichiarazione secondo cui il Comites in riunione avrebbe escluso il pubblico dalla stessa. Tale notizia è destituita di ogni fondamento e costituisce una libera interpretazione dell’articolista. Ma andiamo per ordine.
Tra i vari punti in discussione, all’ordine del giorno, vi erano la richiesta di contributo del Comites per il proprio funzionamento nel 2016 ed il parere sulla richiesta di contributo dell’Ente gestore PICAI, sempre per il 2016. Nella fattispecie, si parla di aver relegato il pubblico « al di fuori dalla sala riunioni, ospitandolo – a dispetto dei precedenti – nell’anticamera, al di là, cioè, della parete divisoria in vetro. Lasciando aperto un ‘vano-porta’ per l’ingresso dei membri. Una provocazione, oltre che una vera e propria ostruzione all’ascolto, visto che il vetro altera la propagazione del suono e quindi smorza il volume dell’audio (nonostante i ripetuti inviti, disattesi, di alzare il tono della voce o di utilizzare un microfono). Un’esclusione forzata e ingiustificata, quindi…».
La decisione, non "di escludere il pubblico", ma di permettere allo stesso di essere accomodato più numeroso e in modo meno restrittivo che nella sala delle riunioni (non sufficientemente capiente), è stata presa dall’intero Comites a tal fine ed anche per evitare i fastidiosi e continui brusii, commenti e, purtroppo, talvolta, anche insulti, manifestati da alcuni presenti in precedenti occasioni.
Facciamo notare come nella serata in questione del 13 ottobre scorso, la porta della sala riunioni è rimasta sempre aperta senza costrizioni di sorta all’incirca per un’ora e mezza, durante la quale i membri del Comites hanno ripetutamente constatato l’insofferenza di alcuni membri del succitato pubblico alla situazione logistica, manifestata con commenti e mugugni poco ortodossi, ed invitandoli cortesemente ad abbassare il tono di voce spesso inappropriato alla situazione.
Le discussioni in sala, lo ricordiamo e sottolineiamo, sono avvenute ininterrottamente alla presenza del Console generale d’Italia a Montreal, Enrico Padula. Da regolamento dovrebbe essere noto, in particolare ai rappresentanti della stampa, che non è consentito interrompere in alcun modo i lavori e le discussioni del Comites nel corso delle proprie riunioni comunque pubbliche e aperte all’uditorio. Qualsiasi ipotetico impedimento o difficoltà uditive vanno eventualmente segnalate con gentilezza ad un componente del Comites da subito e non a riunione terminata.
Altresì, smentiamo categoricamente con sdegno l’accusa gratuita secondo cui qualcuno sia stato "buttato fuori" dal locale, come lascia artificiosamente credere l’articolo: al riguardo, tutti i presenti sono stati testimoni oculari dello svolgimento della serata dall’inizio alla fine, compreso lo stesso sig. Console che garantisce la presenza istituzionale a controllo e verifica delle regolari procedure nella riunione.
Il Comites è pronto a confermare quanto espresso sopra davanti a qualsiasi organo giuridico. Nell’articolo stesso, tra le righe e dichiarazioni rilasciate, sempre in tono accusatorio e giudicante, si parla di «atteggiamento fascista o stalinista, antidemocratico, incivile, arrogante, offensivo, mortificante e supponente». Tutte conclusioni assolutamente fuori luogo e inaccettabili, oltre che non veritiere in quanto per quasi tutto il tempo della riunione, soprattutto in merito alla discussione intavolata sul punto riguardante il parere richiesto al Comites sul finanziamento all’ente gestore Picai, nessuno fra i componenti il pubblico presente ha manifestato plateali contrarietà allo svolgimento dei lavori, malgrado le presunte difficoltà uditive espresse in sala, salvo indirizzare battute denigratorie e sibilline nei confronti della Presidente del Comites sig.ra Giovanna Giordano e di altri componenti del comitato, al termine della riunione stessa e soltanto negli attimi successivi alla chiusura della porta.
Infine, non neghiamo la chiusura della stessa, ma va specificata la natura della decisione nel contesto in cui è avvenuta: chiudere la porta non è stato nelle nostre intenzioni un gesto volto ad applicare un «abuso di potere» ma bensì l’inevitabile scelta della presidente, approvata all’istante da tutti i membri del Comites, conseguente alla formalizzazione verbale della fine della riunione, e messa in pratica constatando l’evidente (e irridente) chiacchiericcio scattato nella sala d’aspetto qualche istante dopo il cambio di soggetto dalla discussione sull’ente gestore Picai a quella vertente sugli altri punti all’ordine del giorno. A riprova che, evidentemente, non tutti i soggetti trattati erano di "interesse pubblico", o almeno del pubblico presente. Facciamo notare, inoltre, come la porta sia rimasta chiusa per una manciata di secondi, in quanto la stessa è stata veementemente riaperta da un componente del pubblico che si è poi lasciato andare con fare aggressivo a tutta una serie di commenti a carattere denigratorio e persino insultante nei confronti dei componenti del Comites e in particolare della stessa presidente Giovanna Giordano.
Tutto quanto viene riportato (in sintesi) nel presente comunicato, e a riprova dei valori di trasparenza e veridicità che animano il Comites da sempre, e in particolare questo appena eletto, le dichiarazioni da noi enunciate, sono facilmente e chiaramente rintracciabili e consultabili ad uso difensivo attraverso il registratore utilizzato dal Comites nel corso della serata come consentito a norma di regolamento.
Infine, il Comites invita tutti i cittadini italiani che fossero interessati ad essere presenti numerosi alle nostre riunioni, per constatare personalmente la trasparente regolarità delle stesse, a cominciare dalla prossima che verrà resa nota con il dovuto tempismo attraverso tutti gli organi di stampa preposti a tal riguardo e che ricevono regolarmente i nostri avvisi tramite convocazione per conoscenza dell’Autorità Consolare.
Il Com.It.Es. di Montreal
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