Ospite dell’ultima giornata dei lavori del CGIE è stata l’ambasciatore Elisabetta Belloni, direttore generale per le Risorse e innovazione del ministero degli Esteri, chiamata a rispondere (come la collega Cristina Ravaglia mercoledì) della razionalizzazione delle rete consolare. "Parlare di chiusure per un funzionario che si è sempre dedicato allo Stato è molto difficile. Noi non le volevamo fare ma la legge ci impone di chiudere entro Natale. Dobbiamo ora individuare altre sedi da chiudere, al netto delle nuove aperture in aree che corrispondono alle nuove strategie di politica estera, anche alla luce del progetto Destinazione Italia".
In riferimento al documento del commissario alla spending review Carlo Cottarelli, per quanto riguarda i punti relativi al ministero degli Esteri, Belloni ha detto: “Contesteremo la prossima settimana al commissario Cottarelli i due punti del documento che riguardano l’aumento dei contrattisti a discapito dei funzionari di ruolo e la ristrutturazione della rete consolare, che prefigurerebbe nuove chiusure di sedi consolari, perché se si chiedono al ministero degli Esteri nuove chiusure noi non saremo più in grado di garantire un lavoro efficace".
"Dire che dobbiamo aumentare i contrattisti rispetto al personale di ruolo è una strumentalizzazione: l’Italia ha addirittura superato il rapporto di uno a uno, siamo spesso al 55% di contrattisti e 45% di personale. E tutte le persone si differenziano per le funzioni e le competenze, annullare il personale di ruolo vuol dire perdere l’efficienza e alcuni servizi base".
"l bilancio del ministero – spiega la Belloni – è di 1,8 miliardi" ma la parte utilizzabile al netto dei fondi già assegnati e delle spese per il personale "sono 166 milioni, per cui gli 8-9 milioni che risparmiamo con le chiusure in percentuale non sono affatto pochi".
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