La scorsa settimana, ItaliaChiamaItalia ha pubblicato la vicenda che riguarda un detenuto italiano nella Repubblica Dominicana, Ambrogio Semeghini, che aveva deciso di iniziare uno sciopero della fame per protestare contro la mancanza d’attenzione da parte dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo. Nel nostro articolo, come giornale, insieme al MAIE della Repubblica Dominicana, rivolgevamo un appello alla nostra sede diplomatica: “Non abbandonate Ambrogio al proprio destino. Si sarà anche macchiato di colpe tali da meritare la prigione, ma la galera non può essere una condanna a morte”.
Il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo, una delegazione dell’Ambasciata si è recata nel carcere di Najayo, in visita al nostro connazionale. Ieri, Olindo D’Agostino, capo dei servizi consolari dell’Ambasciata italiana a Santo Domingo, ha inviato al direttore di ItaliaChiamaItalia, Ricky Filosa, una email con allegata una scheda del detenuto e della situazione che lo riguarda. Dal documento, sottolinea D’Agostino, “risulta la costante assistenza che questa Ambasciata ha prestato allo stesso durante tutto il periodo della sua detenzione”. “Nei quarantaquattro mesi di detenzione – spiega il numero due dell’Ambasciata – le visite consolari nei suoi confronti sono state ben 21: una ogni due mesi, un record mondiale. Ed i soldi che l’erario ha speso a titolo di contribuzioni in suo favore, per il tramite di questa Ambasciata, sono pari a ben 5,000 Dollari USA, di cui circa 1.000 per esami specialistici. Il contatto di questa Ambasciata con la Direzione del Carcere e con il Dipartimento Sanitario in relazione ai problemi medico-sanitari di Semeghini è tuttora costante ed attento. Nessun altro detenuto, in considerazione anche delle sue condizioni di salute, ha mai ricevuto tanta assistenza quanto Semeghini”.
Pubblichiamo qui di seguito, integralmente, la scheda che il dott. D’Agostino ha inviato alla nostra redazione:
Ambrogio Semeghini è stato arrestato in flagranza di reato in data 19.12.2009 con l’accusa di aver ucciso a martellate un cittadino americano con il quale condivideva l’alloggio e successivamente condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione. Prima dell’omicidio, il Semeghini era già noto a questa Ambasciata per aver ricevuto sussidi e prestiti con promessa di restituzione (mai restituiti), oltre che per comportamenti aggressivi nei confronti del personale di questa Sede. Lo stesso era stato arrestato dalla polizia dominicana per aver emesso assegni a vuoto e per possesso di documenti falsi.
Dal momento del suo arresto, questa Ambasciata ha erogato ad Ambrogio Semeghini i seguenti sussidi in denaro: Pesos Dominicani 8.000 in data 12. 02. 2010; Pesos dominicani 8.000 in data 17. 03. 2010; Pesos Dominicani 8.000 in data 05. 07. 2010; Pesos Dominicani 8.000 in data 29.09. 2010; Pesos Dominicani 8.000 in data 20. 12. 2010; Pesos Dominicani 5.200 (per medicinali) in data 20.12.2010; Pesos Dominicani 8.000 (+ medicinali per un valore di 2650) in data 24.02.2011; pesos Dominicani 4.625 (per medicinali) in data 11.05.2011; Pesos Dominicani 8.000 in data 09.06.2011; Pesos Dominicani 8.000 in data 07.07.2011; Pesos Dominicani 10.000 (+ medicinali per un valore di 2.500) in data 28.11.2011; Pesos Dominicani 10.000 in data 3.04.2012; Pesos Dominicani 5.350 all’Istituto Oncologico per TAC al collo il 17.04.2012; Pesos Dominicani 12.000 in data 18.06.2012; Pesos dominicani 30.000 per biopsia il 10 settembre 2012; Pesos 2.849 (per medicine) in data 17.10.2012; Pesos Dominicani 10.000 il 18 dicembre 2012; Pesos Dominicani 10.000 in data 15.05.2013; Pesos Dominicani 5.300 (per medicine) il 15.07.2013; Pesos dominicani 5.000 (per medicine) il 12.09.2013. L’ammontare totale erogato e’ pari a circa USA Dollari 5.000.
Sono state effettuate 21 visite consolari in carcere e presso uffici giudiziari nelle seguenti date: 21.12. 2009, 27. 12. 2009, 30.12.2009, 12.02.2010, 17.03.2010, 29.03.2010, 05.07.2010, 29.09.2010, 20.12.2010, 24.2.2011, 09.06.2011, 07.07.2011, 28.11.2011, 03.04.2012, 18.06.2012, 17.10.2012, 18.12.2012, 15.05.2013, 15.07.2013, 12.09.2013 ed e’ stata inoltre garantita la presenza di un impiegato di questa Ambasciata all’udienza tenutasi in data 28. 04. 2010 con un colloquio personale con l’interessato e con il legale di fiducia.
Questa Ambasciata gli ha inoltre offerto assistenza anche attraverso comunicazioni indirizzate alla Dott.ssa Annelice Roa, Responsabile del Dipartimento Sanitario delle Carceri, e Note ufficiali n. 2644 del 19.08.2010, n. 3017 del 14.09.2010, n. 3036 del 20.09.2010, n.3701 e 3702 del 04.11.2010, n.4821 del 28.12.2010, n.595 del 26.01.2011, n.822 in data 11.02.2011, n. 2757 del 04.07.2011, n.2874 de 12.07.2011, n. 1082 del 22.02.2012). Il contatto di questa Ambasciata con la Direzione del Carcere e con il Dipartimento Sanitario in relazione ai problemi medico-sanitari di Semeghini è tuttora costante ed attento. Ciò dimostra che l’Ambasciata è più volte subentrata per integrare le cure offerte dalle strutture penitenziarie dominicane, cui rimane comunque la responsabilità primaria di assicurare la salute dei detenuti.
Dall’insieme di quanto precede emerge chiarissimo il costante impegno di questa Rappresentanza diplomatico-consolare in favore del Semeghini, al pari di tutti gli altri detenuti italiani, nonostante gli atteggiamenti costantemente minacciosi nei confronti del personale di questa Ambasciata, incaricato delle visite consolari.
IL COMMENTO DEL MAIE RD Ricky Filosa, Coordinatore del Movimento Associativo Italiani all’Estero per il Centro America, responsabile del MAIE anche nella Repubblica Dominicana, e Massimo Gennatiempo, Coordinatore del MAIE di Santo Domingo, che si è interessato in prima persona al caso Semeghini, commentando la nota di D’Agostino, dichiarano: “Dai numeri forniti gentilmente dall’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo, si evince con chiarezza che l’assistenza al detenuto Semeghini è stata attenta e costante fin dall’inizio. Come MAIE, siamo felici di constatare che i connazionali detenuti nelle carceri della Repubblica Dominicana, anche se macchiati di gravi colpe, non vengono lasciati soli. E’ anche questo il ruolo delle nostre istituzioni diplomatiche presenti sul territorio. Ringraziamo l’Ambasciata e il dott. D’Agostino, certi che il contatto e l’assistenza nei confronti di Meneghini e di tutti gli altri detenuti italiani a Santo Domingo continueranno ad essere frequenti e che i nostri connazionali, anche se dietro le sbarre, non verranno dimenticati”.
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